Decisamente il bianconero non porta fortuna al Milan di Seedorf. Sotto la sua gestione tre partite giocate tra Udinese e Juventus, tre sconfitte.
Un Milan qualitativamente impoverito dalla scelta di risparmiare molti titolari in vista della disperata impresa che dovrà essere tentata a Madrid, colleziona la seconda sconfitta consecutiva in campionato, con una prestazione con pochi chiari e molti scuri.
I primi venti minuti della partita evidenziano delle notevoli difficoltà di costruzione della manovra e distanze non corrette tra i reparti. Molto è dovuto al fatto che i tre trequartisti, in particolare Honda e Birsa, tendono ad estraniarsi dalla manovra,cercando con troppa fretta e insistenza di entrare nell’area bianconera senza curarsi di cercare l’intesa con combinazioni di prima al limite dell’area. Nella seconda metà del primo tempo, con la progressiva entrata in partita dei tre alle spalle di Pazzini , ben spalleggiati dalle continue discese di De Sciglio, il Milan riesce a costruire almeno 3 palle gol, non eclatanti, un paio quasi occasionali, ma è comunque di più di quanto abbia fatto nel primo tempo l’Udinese, resasi pericolosa in un paio di occasioni nate da svarioni di Zapata.
Nel secondo tempo il Milan inizia con un buon piglio e personalità, sfiora il gol e proprio quando sembra aver preso in mano il pallino del gioco con un Honda in crescendo, Seedorf decide di passare al 433. Casualmente o meno, da quel momento è proprio l’Udinese che comincia a rendersi pericolosa con pericolosi ribaltamenti di fronte, mentre il Milan, pur con un centrocampista in più, appare molto meno compatto ed equilibrato. Da un veloce contropiede dell’Udinese, portato con più uomini, nasce il gol del vantaggio bianconero. Seedorf cerca di correre ai ripari ripristinando il 4231 ma la squadra, calata anche fisicamente, non mostra una significativa reazione, neppure nervosa, attacca confusamente senza fluidità, non creando pericoli per la porta dell’Udinese, che ritorna alla vittoria dopo un mese di digiuno.
Abbiati 6,5 – Molto reattivo nel primo tempo sulla parata bassa, trasmette insolitamente una sensazione di sicurezza. Serata si, incolpevole sul gol.
De Sciglio 6,5 – Ottimo primo tempo, nel quale si rende protagonista di frequenti discese con palloni ben crossati anche di prima, che danno ragione almeno stasera alla scelta di Seedorf di preferirlo sulla destra.
Zapata 5 – solo per una fortunata coincidenza un paio di suoi svarioni del primo tempo non generano il gol del vantaggio avversario. Si riprende nella ripresa, battagliando in velocità con Muriel
Mexes 5 – Presuntuoso come al solito, gioca in punta di piedi, talmente compassato da addormentarsi e perdere una palla pericolosissima nella nostra area. In occasione del gol si perde Di Natale che gli sfugge indisturbato alle spalle per concludere in rete.
Emanuelson 5,5 – Quasi ignorato nel primo tempo, dove l’azione del Milan si sviluppa preferibilmente sulla fascia destra, attacca meglio nel secondo fornendo un prezioso assist ad inizio ripresa per Robinho. Come al solito deficitario in copertura dove spesso si fa sorprendere fuori posizione, costringendo i compagni Muntari e Mexes ad immolarsi con due ammonizioni per porre rimedio.
Montolivo 6 – Fin quando ha benzina conferma i segnali di ripresa mostrati nelle ultime settimane.
Muntari 6 – Sebbene ammonito al 10′ , riesce a non farsi cacciare per il restante tempo in cui rimane in campo e a fare il suo e già questo è motivo di soddisfazione. Rimane l’impressione che lui come altri compagni di squadra non abbia ben interpretato il passaggio al 433 nella seconda frazione, faticando a ritrovare la posizione in campo.
Honda 5,5 – Di incoraggiamento. Inizia male come spesso gli capita, cresce dopo i primi venti minuti disputando una discreta parte centrale di gara, cala nel finale. Di lui ricordo una bellissima diagonale in copertura, ma da un trequartista vorrei qualcosa di più in avanti , magari anche qualche tiro nello specchio della porta.
Birsa 4,5 – Il migliore all’andata, il peggiore al ritorno.
Robinho 6 – Nel primo tempo è quello che si muove di più tra gli avanti, nulla di sensazionale ma almeno ci prova a farsi vedere e a chiedere palla. L’unico dei trequartisti a tirare in porta, nel primo tempo da fuori, ad inizio ripresa pericoloso di testa. Cala nel secondo tempo cedendo il posto a Balotelli.
Pazzini 5,5 – Generoso e combattivo come sempre ,ma con le polveri bagnate, pare sempre arrivare sul pallone con mezzo secondo di ritardo
Essien 5 – Di stima. E’ l’ombra del giocatore che fu: mancanza di condizione o capolinea?
Balotelli 5,5 – Un paio di buone punizioni messe in mezzo, un quasi assist per Pazzini e null’altro. In quei trenta minuti finali poteva e doveva fare qualcosa in più.
Taarabt 5 – Entra quando la squadra era già spenta e lui non ci mette nulla per rianimarla.
Seedorf 5,5 – Al 25′ del secondo tempo aveva finito i cambi. Due mesi fa sarebbe stata fantascienza. Il primo cambio è forse prematuro e fuori luogo, dato che comporta il cambio di modulo proprio nel momento in cui il Milan sembra avere in mano la partita. Ma la domanda che viene in mente a conclusione della partita è una sola: sarebbe stato preferibile sacrificare un po’ di freschezza dei titolari per cercare la vittoria ad Udine, arrivando a Madrid con il morale alto oppure è stata saggia la scelta di risparmiare energie, anche nervose, rischiando (e ottenendo) la seconda sconfitta consecutiva in campionato? A martedi la risposta, ovviamente con il senno del poi.
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