Quale schieramento con il Faraone?

SERIE A: MILAN - PESCARAL’esaltante rimonta con cui abbiamo concluso la passata stagione non ha visto tra i suoi protagonisti il baby prodigio Stephan El Shaarawy, ed è almeno da allora che i tifosi rossoneri bramano di rivederlo in campo speranzosi in un suo pronto riscatto. Ed invece, purtroppo, la stagione attuale si è rivelata un vero e proprio calvario di problemi fisici.

Nonostante il fatto che il rientro del faraone sia previsto tra qualche giornata, quando il campionato sarà ormai alle battute conclusive, e nonostante il fatto che ci vorrà ulteriore tempo prima che ritrovi la forma migliore, è inevitabile attendersi da lui un contributo importante nella difficile risalita di una classifica indecorosa.

Inoltre, il suo rientro coincide con il momento in cui la squadra pare aver conseguito un equilibrio soddisfacente sotto il profilo tattico, dopo numerosi esperimenti del nuovo allenatore che hanno dato esito non favorevole. Quindi, a prescindere dal fatto che il suo inserimento sarà verosimilmente progressivo e graduale, occorre domandarsi come potranno cambiare equilibri e gerarchie. Infatti, se come è lecito attendersi, El Shaarawy andrà a disporsi nel trio di palleggiatori a supporto della punta centrale, molti schemi e movimenti dovranno essere stravolti. Alcuni problemi verranno risolti, altri si affacceranno. Vediamo in che modo.

SOLIDITA’

La principale speranza è che, toltasi la ruggine di dosso e ritrovato il suo abituale dinamismo, El Shaarawy possa garantire maggiore solidità alla corsia sinistra, che ha rappresentato per tutta la stagione il ventre molle della squadra. Infatti, sia Constant che Emanuelson hanno più di qualche lacuna in copertura. Lacune difficilmente giustificabili, tra l’altro, visto che il loro contributo in fase offensiva non è certamente eccelso. El Shaarawy è dotato di grande corsa e di spirito di sacrificio, il suo raddoppio in ripiegamento garantirà maggiore solidità all’intera fase difensiva. I medesimi terzini potranno inoltre beneficiare della sua pericolosità in fase offensiva per sfruttare gli spazi che si apriranno e sovrapporsi in maniera più efficace.

POSIZIONE

Attualmente è Ricardo Kaka ad occupare la mattonella prediletta dal faraone, tuttavia lo fa con compiti molto diversi da quelli dell’italo-egiziano. Infatti, nonostante entrambi i giocatori prediligano rientrare per calciare di destro, il modo di sviluppare gioco è esattamente opposto: il brasiliano parte sì, da una posizione esterna, ma lo fa sempre convergendo, e sviluppa il gioco per vie centrali. L’italo-egiziano, al contrario, è più efficace se ha metri di strada in cui liberare la poderosa accelerazione, quindi lungo la corsia laterale, rientrando verso il centro solo al momento di concludere in porta. Quindi tale avvicendamento comporta una invasiva revisione dei compiti e dei movimenti del trequartista centrale.

EQUILIBRIO

Nelle prime uscite del Milan di Seedorf abbiamo spesso visto una squadra ricca di personalità ed intraprendenza che faticava a trovare il giusto equilibrio tattico. In particolare, in diverse circostanze la disposizione del centrocampo lo portava a spaccarsi in due tronconi. Il fenomeno era accentuato dall’atteggiamento messo in campo, allorquando la squadra partiva a razzo e rimaneva senza risorse già sul finire del primo tempo. Con il passare delle giornate e l’esperimento di diverse soluzioni, il tecnico olandese pare finalmente riuscito a trovare la quadratura del cerchio, ottenendo le prestazioni migliori con l’innesto di un mediano al centro dei tre tenori a supporto della punta centrale. Spostare Kaka o Taarabt al centro del trio potrebbe minare l’equilibrio appena conseguito.

DUALISMO

L’allenatore olandese potrebbe dover affrontare il difficile compito di mettere da parte Kaka. Ricky è stato una delle poche piacevoli sorprese di questa stagione e, anche se nelle ultime uscite ha manifestato un lieve calo di rendimento, non sarà facile deporlo. La soluzione più sensata, a giudizio di chi scrive, è certamente quella della staffetta. Centellinando le risorse di entrambi il brasiliano potrà ancora offrire un contributo importante e l’italo-egiziano potrà reinserirsi in maniera graduale e progressiva.

In conclusione, il rientro di Stephan El Shaarawy potrebbe creare qualche grattacapo al neo-allenatore Clarence Seedorf. Avendo passato metà stagione a disquisire su ballottaggi del calibro di Abbiati-Gabriel, Constant-Emanuelson, Muntari-Nocerino, Mexes-Bonera, mi sento di poter augurare a Clarenzio di avere più spesso di questi problemi in futuro, e magari prima delle battute conclusive della stagione.

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