Inter-Milan 1-0 le pagelle

boneraUna partita destinata a finire zero a zero risolta da un colpo di classe. Sono comunque mancati i veri protagonisti del derby, Abate e Milito.

Christian Abbiati 6,5: Inoperoso per larghi tratti di partita, negli ultimi minuti con i compagni ormai alla canna del gas, compie diverse parate a salvare la porta, la più clamorosa su Palacio. Sul gol preso avrebbe invece potuto almeno accennare a buttarsi, giusto per far vedere che almeno ci provava a pararla.

Mattia De Sciglio 5: Spinge, spinge, spinge, arriva sul fondo e non la mette giusta mai. Spinge, spinge, spinge, incrocia a trequarti e non la mette giusta mai. In difesa tiene a bada Nagatomo per quasi un’ora, poi quando tutti calano, lui compreso, il giapponese trova le praterie. C’è ancora tanto da lavorare, per il momento però spinge, spinge, spinge.

Cristian Zapata 4: Attento in diverse situazioni pericolose, non crea grossi problemi, ma sulla sua testa pende un asterisco, il fallo da rigore netto su Palacio, non fischiato, ma se lo fischiava. Sul gol è sempre lui che marca Palacio, ma a sua discolpa va detto che un colpo di tacco non se lo aspettava nessuno. Figuriamoci lui.

Daniele Bonera 7: Il migliore in campo, nessuna sbavatura, niente da recriminare. Attento, tranquillo e preciso in ogni situazione.

Kevin Constant 4: Lento di piedi, lento di cervello. Il Signore ci viene in soccorso togliendocelo dal campo alla fine del primo tempo. (Urby Emanuelson 4: sostituisce Constant. In tutto.)

Andrea Poli 5,5: Tanto sacrificio, recupera e imposta, verticalizza spesso ora per Kakà, ora per Saponara, ora per Muntari, ma quel pallone che era solo da spingere in porta grida vendetta. Lascia il campo stremato con la lingua ai livelli dell’elestico dei pantaloncini dopo aver dato tutto, da rossonero, contro i sui ex. (Giampaolo Pazzini S.V.: Entra nei minuti finali, tocca un pallone solo, per niente.)

Nigel de Jong 6: Solo in mezzo al campo eppure tutti i palloni sono suoi, non teme niente e nessuno. Anche lui come i compagni, nei minuti finali cala e gioca solo con la forza della disperazione.

Sulley Ali Muntari 3,5: Non azzecca un passaggio neanche a portare il pallone ai compagni con le mani, non verticalizzerebbe neanche se venisse minacciato con un fucile alla schiena, tutti e dico tutti i suoi interventi difensivi finiscono per o azzoppare l’avversario o regalargli nuovamente palla. Conclude la serata prendendosi un rosso, diciamo pure eccessivo, ma almeno ci fa il piacere di non vederlo in campo alla ripresa a gennaio. Per l’interista Bergomi è stato il migliore in campo, quindi gli diamo mezzo voto in più.

Ricardo Kakà 5: Poche fiammate, pochissime. Incide sulla partita molto poco.

Riccardo Saponara 5: Come il suo idolo Kakà, una partita in simbiosi. (Alessandro Matri S.V.: Non è servito a niente.)

Mario Balotelli 5,5: Mezzo voto in più rispetto ai suoi compagni d’attacco perché almeno lui ha cercato più spesso la porta rispetto a loro. Tolto questo è stato comunque abulico.

Massimiliano Allegri 5: La tattica iniziale era buona. Giocare con Kakà e Balotelli larghi, con Saponara a trequarti e i terzini a spingere, serviva per bloccare l’Inter sugli esterni, costringerla a difendere a 5 e isolare Palacio, permettendoci anche il lusso di mandare Poli in incursione tra gli spazi. Ok… Ma poi? Poi niente. Nel primo tempo l’Inter dopo 6 minuti di tic e toc non ha più giocato, ma il Milan pur comandando il campo, non ha praticamente creato problemi (a parte quel tiro di Poli sulle stelle a porta quasi sguarnita) nei minuti finali del primo tempo si è rivista l’Inter, ma poca roba. Il secondo tempo inizia in fotocopia, soltanto che la benzina dei rossoneri dura di meno e a 15 minuti dalla fine sono tutti in riserva, eccezion fatta per Emanuelson che il primo tempo l’ha passato in panchina, ma su di lui fu Madre Natura ad accanirsi creandolo non adatto al ruolo di terzino. Il Milan è alla canna del gas, l’Inter che fino a quel momento ha continuato a girare a vuoto rialza la cresta, trova nuove energie e attacca a testa bassa, soprattutto sugli esterni dove la tattica dei rossoneri ormai non è più efficace, in pratica i neroazzurri passano dal difendersi a 5 ad attaccare a 6, con gli avversari fermi a guardare. Allegri completa l’opera mandando in campo gli unici che potevano cambiare il risultato, le due punte, Matri sullo zero a zero e Pazzini sull’uno a zero, niente di che, niente di utile.

Buon Natale a tutti!
Cristian

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