Definire lo stadio Angelo Massimino di Catania un campo ostico è dire poco. Ma la formazione di casa quest’anno è ultima e arranca in cerca di una posizione più serena in una lotta salvezza che si preannuncia più competitiva che mai. La caracollante andatura del Milan gli consente di posizionarsi appena qualche punto sopra. I rossoneri sono decimati dalle assenze, ultima in ordine di tempo quella di Abbiati, e schierano un’inedita difesa protetta nelle corsie laterali alla meno peggio da un centrocampista centrale e da un esterno di spinta. La presenza del faraone tra i convocati riaccende le speranze di un diavolo assai poco infernale. Il ritrovato Co-Amministratore Delegato ruggisce in tribuna.
Gli schieramenti tattici delle due squadre sono quasi speculari, così come l’assoluta necessità di punti. Nel primo tempo il Catania è più pericoloso, ma sempre giocando di rimessa, perche il centrocampo rossonero tiene il pallino del gioco grazie al triangolo di palleggiatori Montolivo-Poli-Birsa e all’intraprendenza di Ricardo Kaka. Rolin e Spolli imbavagliano Balotelli, mentre sul fronte opposto Barrientos non riesce ad aggiustare il mirino e sfruttare il prezioso lavoro dell’ex di turno Maxi Lopez.
In avvio di secondo tempo maggiore dinamismo dei rossoneri, che raggiunge il culmine con la rete del vantaggio e l’espulsione di Tachtsidis. Poi l’assalto all’arma bianca della formazione di casa aggiunge pepe al match, per un finale rocambolesco, ma offre il fianco al contropiede rossonero. Il gol decisivo di Kaka dà libero sfogo ad un urlo liberatorio di mesi di frustrazioni: non cambia di tanto la situazione ma il Kaka ritrovato è una bella garanzia. Vittoria scaccia crisi?
Le pagelle:
– Gabriel 5,5: La febbre non consente ad Abbiati di fare danni. Il brasiliano viene spiazzato da una deviazione sul gol catanese rivelandosi non eccessivamente reattivo ma nemmeno eccessivamente colpevole. Non trattiene un tiro rasoterra di Monzon. Considerata la pericolosità delle insidie confezionate dagli attaccanti etnei, non trasmette eccessiva sicurezza. Buon per lui che Barrientos non riesca ad aggiustare il piede.
– Poli 6,5: Allegri fa di necessità virtù e lo schiera in un ruolo non suo potendo contare sull’abilità del ragazzo in entrambe le fasi. Il supporto di Montolivo in fase di costruzione e l’approccio timido del suo dirimpettaio Monzon agevolano il suo impatto sul match. Nel secondo tempo soffre di più le folate offensive del Catania. Considerate le difficoltà di giocare fuori ruolo in una posizione così delicata, il giudizio generale non può che essere positivo. Abbastanza propositivo in fase di costruzione.
– Bonera 5,5: Soffre il duello fisico con l’ex compagno Maxi Lopez, oggi in versione leone. Sua la deviazione sul gol subito, ma d’altra parte se non facesse danni non si chiamerebbe Bonera. La coppia centrale balla abbastanza. Occorre riconoscere che non potrebbe essere diversamente vista la scarsa protezione offerta dalle corsie laterali, ma in questa difesa così male allestita spetterebbe proprio a lui l’apporto di direzione ed esperienza. Non va meglio in impostazione: nel dialogo con Emanuelson alcuni palloni finiscono in fallo laterale, e spetta a Silvestre l’infame compito di vice-Mexes nel fornire supporto ai retropassaggi del centrocampo.
– Silvestre 6: Come già detto la difesa non è di certo la più solida di tutti i tempi: gli esterni etnei saltano i rispettivi marcatori e i centrali hanno qualche incertezza al momento di scalare. Tutto sommato la torre argentina non si fa dispiacere. Offre il proprio appoggio a De Jong in fase di impostazione rendendosi utile, ma il piedino non è proprio fatato.
– Emanuelson 6,5: Un cross delizioso per il piattone Montolivo, cose che non si vedono spesso dalle nostre parti. Molto utile il suo contributo per allargare le maglie della difesa etnea, ma sulla sua corsia di competenza il Catania è un pericolo costante. Sono le sue caratteristiche, non si può snaturare. Il giudizio complessivo è positivo. Degne di nota un paio di aperture per Kaka che tagliano la difesa Catanese.
– Montolivo 7: Pare ritrovare lo smalto dei giorni migliori. Fondamentale il suo apporto in fase di costruzione appoggiando talvolta il ruvido De Jong e talvolta il fuori ruolo Poli. E’ un costante punto di riferimento per i compagni e si diletta in aperture a tutto campo dalla precisione chirurgica. Molto bella la conclusione sul gol del temporaneo pareggio. Sulla via del ritrovamento.
– De Jong 6,5: Dell’importanza del frangiflutti posizionato davanti alla difesa si è già detto e scritto tanto. Il mastino olandese, fresco di compleanno, si esibisce anche in qualche verticalizzazione rasoterra e in qualche dribbling. Tuttavia, un tiro indecoroso verso il 25’ e qualche dialogo molto approssimativo fanno emergere una tecnica non proprio eccelsa. A dispetto di ciò, con l’ennesima prestazione costante e concreta si conferma una delle sicurezze di questa squadra.
– Nocerino 5,5: Prestazione sostanzialmente insipida. Supporta De Jong nei suoi compiti di copertura e protegge le folate di Emanuelson. Nel secondo tempo si perde un po’. Quando si posiziona al vertice dell’area avversaria è un ottimo punto di riferimento per la circolazione della manovra, ma in posizione più arretrata è assente e poco incisivo.
– Birsa 6: Si muove tanto e si rivela un utile punto di riferimento in fase di costruzione, ma tenta raramente l’azione personale e finisce per incidere poco. Torna a battere i calci d’angolo “alla Seedorf” con tocchettino corto per Montolivo. Fa circolare la palla senza infamia e senza lode.
– Kaka 7,5: Migliore in campo. Ispira in pochi minuti prima Emanuelson con una fantastica apertura per il cross che condurrà al pareggio e poi Balotelli con un tagliente passaggio filtrante. Più volte tenta l’ingresso in area palla al piede. Molto intraprendente. Chi come il sottoscritto storceva il naso alle voci del suo ritorno si deve ricredere. Il nuovo Kaka, non avrà lo sprint di una volta, ma è un giocatore concreto e determinato a trascinare la squadra fuori dal pantano. Con l’ingresso del faraone passa a destra e diventa meno efficace. Sul finale si guadagna una ammonizione gratuita, ma chiude con la ciliegina sulla torta segnando la rete che sigilla il risultato.
– El Shaarawy s.v.: Entra con tutta la sua voglia ed il suo dinamismo ed esce con le pive nel sacco. E’ bello sapere di poter contare su di lui, ma presumibilmente il suo rientro sarà graduale.
– Balotelli 6,5: Per tutto il primo tempo non combina granché: la difesa catanese guidata da Spolli riesce agevolmente ad imbavagliarlo. Tuttavia, la sua presenza è molto utile poiché tiene stabilmente occupati i centrali aprendo spazi all’ingresso delle due mezze punte Kaka e Birsa. In avvio di secondo tempo spedisce fuori un invitante cross che lo raggiunge smarcato in area. Ma tante volte le partite vengono decise dagli episodi. La sua punizione –calciata malissimo- in un modo o nell’altro si insacca in rete. Nell’immediata ripartenza causa l’espulsione di Tachtsidis In pochi minuti porta la sua squadra in superiorità di risultato e numerica. Poi fallisce l’occasione di chiudere il risultato e poco dopo dà sfogo al suo nervosismo contro arbitro e guardalinee nonostante i più miti consigli di Kaka. Rebus.
– Matri 6: Entra quando la partita è già chiusa e la squadra è in superiorità numerica. Non fa cose eccellenti ma guadagna parecchi falli consentendo alla squadra di rimanere alta e non perdere metri.
– Allegri 6,5: La disposizione tattica con il vecchio alberello e Kaka decentrato sulla sinistra pronto a rientrare per calciare di destro pare proprio la più efficace per affrontare il match. Il Catania nel primo tempo si rende più pericoloso, giocando spesso di rimessa e sfruttando le falle di una inedita disposizione difensiva figlia delle tante assenze. Giusti e tempestivi i cambi che portano al rientro del faraone per un poco incisivo Birsa e alla sostituzione di un nervosissimo Balotelli. I due subentranti, tuttavia, forniscono una prestazione impalpabile vanificando i buoni propositi. Nel complesso decisioni condivisibili che fruttano il risultato sperato.
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