Alla fine la tanto sospirata e attesa vittoria è arrivata. Sapori e sensazioni che ai tifosi rossoneri erano ormai ignoti, da oltre un mese, da quel lontano 19 Ottobre, quando Valter Birsa aveva regalato il successo interno contro l’Udinese. E dire che al Celtic Park si partiva con presupposti tutt’altro che positivi: lotte intestine alla società, (presunta) scarsa professionalità di diversi giocatori in rosa, allenatore abbandonato al proprio destino con lo spettro di Di Matteo (!) ad aleggiare e, per finire in bellezza, con le statistiche nettamente sfavorevoli, in quanto l’ultima vittoria rossonera in casa degli scozzesi risaliva alla stagione 1968-1969. Questo 0-3, pertanto, avrebbe tutti i contorni di un’impresa, se non fosse che, al di là della gioia per il successo ritrovato, gli avversari non si sono dimostrati per nulla all’altezza. Ben poca cosa questo Celtic, anche per un Milan in difficoltà. Il 4-3-2-1 proposto da Allegri, con Birsa e un Kakà sempre più in forma alle spalle di Balotelli, ha fin da subito evidenziato le grosse lacune difensive dei biancoverdi. Eppure, nonostante la larga (e meritata) vittoria, anche stasera sono state numerose le occasioni concesse agli avversari. Per fortuna, non troppo bravi e svegli da approfittarne. Resta, in ogni caso, la grossa iniezione di morale e, si spera, di fiducia, che può derivare da una bella prestazione come quella vista al Celtic Park, senz’altro necessaria per provare a risalire la china anche in campionato, a partire dalla prossima trasferta sul campo del Catania.
Le pagelle:
– Abbiati 6,5: parte male, con un paio di uscite da dimenticare, tipiche (purtroppo) del suo repertorio. Con l’avanzare dei minuti acquisisce sicurezza, soprattutto sui palloni che spiovono, sistematici, nell’area di rigore. Si salva alla grande in un paio di circostanze, con gli avversari tuttavia in offside, e sulla conclusione ravvicinata di Van Dijck che avrebbe portato al pareggio il Celtic nei primi minuti della ripresa.
– Abate 6: limitato da una brutta botta alla caviglia, resta in campo alquanto stoicamente per tutta la prima frazione, rischiando sostanzialmente poco o nulla. Boerrigter nella sua zona è volenteroso, ma poco concreto, e non gli crea apprensioni particolari. In fase offensiva si vede poco ma, appunto, a causa dell’infortunio.
– Nocerino 6: subentra ad Ignazio al 48’ minuto, giocando senza infamia e senza lode, con diversi appoggi sbagliati ma col merito di mettere sul destro di Zapata il pallone del 2 a 0. Difficile stabilire quanto il suo passaggio fosse volontario o meno, ma per questa sera può andar bene così.
– Zapata 6,5: da stasera chiamatelo “l’uomo di Champions”… scherzi a parte, una buona prova quella del colombiano, non rischia praticamente nulla negli uno contro uno con Samaras, che, comunque, è avversario ben poco problematico, si disimpegna bene nel gioco aereo, e mette a segno la rete del 2 a 0.
– Bonera 6: prestazione insolitamente solida per l’”eterno ragazzo” della difesa rossonera. All’esordio stagionale in champions, dopo essere rientrato sabato scorso col Genoa, non si fa trovare impreparato. Nella sua zona comunque si sviluppano le azioni più pericolose del Celtic, fortunatamente molto poche, e butta via troppi palloni che potevano essere gestiti con maggiore lucidità.
– Emanuelson 5,5: mezzo voto in più per la dimostrazione di volontà. Il ragazzo si impegna, ma in fase di non possesso commette continui disastri, creando confusione e mettendo in difficoltà i compagni. Nel secondo tempo le cose migliorano, principalmente perché la partita si mette in discesa, e gli avversari tirano i remi in barca, ma non basta per poter definire la sua prestazione come sufficiente.
– De Jong 6,5: il solito tenace, tignoso, roccioso mastino. Ormai una sicurezza consolidata, una delle poche di questa squadra. Oggi si “limita” a fare il gregario, stronca sul nascere un’infinità di azioni avversarie, gioca al solito con semplicità e intelligenza, senza mai cercare inutili e pericolosi fronzoli. Una diga.
– Montolivo 5,5: il capitano rossonero continua ad essere sottotono, anche stasera non riesce ad emergere, qualitativamente, e la cosa assume la sua rilevanza considerando la scarsa qualità del centrocampo avversario. Prova a far legna, ma con poca sostanza e molta imprecisione. Unico lampo, il lancio per Balotelli nella ripresa, ma da lui ci si aspetta qualcosa in più.
– Poli 6,5: a differenza di Montolivo, Andrea gioca con maggiore presenza e sostanza per tutta la gara. Parte in mezzo, poi si sposta sulla linea dei difensori a causa dell’infortunio di Abate, ma continua a stare in campo con diligenza e intelligenza tattica, limitando al minimo gli errori in fase di appoggio. Ottima gara.
– Birsa 6: anche lo sloveno non brilla particolarmente, soprattutto in fase offensiva: poco lucido, spreca diverse situazioni favorevoli in maniera banale, in particolar modo nella prima frazione di gara. Ha il merito di battere bene i due angoli che portano ai primi due gol rossoneri, consentendo, dopo anni, di sfruttare finalmente anche queste situazioni di calci da fermo.
– Kakà 7,5: tanto di cappello. Chi scrive era tra quelli contrari al suo ritorno, ma è doveroso tornare sui propri passi di fronte a certe prestazioni. Gol, corsa, impegno, sacrificio, assist e giocate mai banali, a sprazzi sembra addirittura tornato quello del 2007. Nettamente il migliore in campo e, di questo passo, lo sarà per molte altre partite ancora.
– Balotelli 6,5: il vituperato Mario torna al gol dopo quasi due mesi, e già questa dovrebbe essere una buona notizia. Quello che più conta, tuttavia, è la voglia e la grinta mostrata questa sera: presente per tutti i novanta minuti, pressa e aiuta i compagni quando serve, si esibisce in un paio di sgroppate degne di nota. In sostanza, un altro giocatore rispetto alle ultime uscite, finalmente.
– Allegri 6,5: nella serata in cui il Milan torna al successo, non si può non tributare il giusto merito al tecnico. Che, quantomai sotto pressione, ha dimostrato di aver preparato al meglio una partita cruciale come quella di stasera. La squadra mostra anche una buona condizione fisica, con alcuni elementi in crescita. E chissà che questo non giochi a favore del Mister anche per le prossime gare.
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