Partita dai due volti.
Primo tempo giocato tutto sulla difensiva in cui spiccano A) la solita fragilità delle corsie laterali in cui gli olandesi fanno Constantemente ciò che vogliono e B) la completa mancanza di voglia di Mario Balotelli, il quale non fa nemmeno un passo per aiutare i compagni in fase di ripiegamento.
Nella ripresa il Milan entra in campo con tutt’altra verve. Qualche occasione in più in una partita complessivamente noiosa e mal giocata. La difesa balla, il centrocampo costruisce poco, l’attacco non ha una identità chiara.
Ma tutti ci mettono una grande determinazione. La determinazione sta diventando il filo conduttore di questo periodo, e ci consente di ottenere un altro mezzo risultato nonostante una partita ricca di errori e imprecisioni.
Un punto prezioso quanto immeritato.
Le pagelle:
ABBIATI: 5,5 Avvio da attentato alle coronarie quando l’ex cacciatore del sole non riesce a trattenere nemmeno un tiro. Poi si riprende con qualche intervento degno di nota. In occasione del gol avversario non riesce a trattenere nemmeno qualche moccolo. Strano per uno legato a solidi valori cattolici.
ABATE: 5,5 Durante il primo tempo la squadra è schiacciata nella propria metà campo e Ignazio soffre. Meglio nella ripresa quando contribuisce con le sue sgroppate ad alzare il baricentro senza tuttavia fare sfaceli. Da lui ci si aspetta qualcosina di più.
ZAPATA: 5 Molto insicuro contro avversari non certo da pallone d’oro. Non pare affaticato, tuttavia già dalle prime battute appare evidente che qualcosa nella linea difensiva non va. Il baricentro basso lo mette in difficoltà e si fa saltare in più circostanze. Anche da lui ci si aspetta qualcosina di più.
MEXES: 5 Male. Nella ripresa conferisce geometrie e raziocinio alla manovra grazie alle sue doti di impostazione, ma questo non basta a compensare i numerosi svarioni di cui si è reso protagonista. In alcune circostanze è apparso anche molto macchinoso. Speriamo che la causa sia la fatica, diversamente se questo è il nostro miglior centrale siamo in grossi guai.
COSTANT: 5 Vedi Abate. Con il Milan chiuso in difesa gli avversari sfondano sempre nelle corsie laterali, in particolar modo nella sua. Nella ripresa qualche folata offensiva e molte imprecisioni. Più di qualche errore in stop e passaggi elementari.
POLI: 6 I compiti di copertura e le poche energie non gli consentono di tessere grandi trame. Con De Jong tra i migliori in campo, pur senza mettersi mai in evidenza. Magra consolazione.
DE JONG: 7 Il Pit Bull in questo momento è l’unico su cui si può fare sicuro affidamento. Una diga. Si rende utile anche in fase di impostazione, nonostante qualche limite tecnico.
MUNTARI: 4,5 Molto male Sulley. Nel primo tempo quasi non si nota la sua presenza. Non protegge Constant lasciandolo spesso in grosse difficoltà. Nella ripresa è più presente ma ha gravi responsabilità sul gol avversario. Deve fare meglio, ha esperienza e grandi doti fisiche. Questo Muntari è irriconoscibile.
ROBINHO: 4 Apprendo della sua presenza dai tabellini. Una volta faceva i numeri, ora fa numero. Mette un bell’assist. Null’altro. Tenerlo in campo fino a dieci minuti dalla fine è un lusso immotivato.
MONTOLIVO: 6- Parte in sordina in un ruolo che non ricopre da tempo. E a dire il vero nelle battute iniziali i tre davanti cambiano posizione talmente tante volte che non è nemmeno chiaro se il Milan sia schierato con lui dietro due punte o con il solito tridente. Mette ordine ma non riesce ad essere il solito punto di riferimento, probabilmente a causa del ruolo di oggi e della condizione atletica approssimativa.
BALOTELLI: 6 Croce e delizia. Non fa nulla per aiutare i compagni in fase di ripiegamento e cade nel tranello dell’ammonizione da frustrazione. Ma è l’unico veramente pericoloso. Severa la traversa, generoso il rigore. Vendetta.
EMANUELSON: 6 Molto attivo, ma nei pochi minuti messi a sua disposizione gli schemi sono già saltati da un pezzo e lui non riesce a combinare granchè.
MATRI: 6 Entra quando per i comuni mortali è ora di andare a dormire. Ha subito sui piedi un ottimo pallone, poi poco o nulla.
ALLEGRI: 6 Senza infamia e senza lode. Se partire piano per venire fuori alla distanza è una scelta dettata da evidenti condizioni di organico non è certo colpa sua. D’altro canto non tenta nulla per cambiare le carte in tavola. La squadra ha poche idee e molto confuse, e ripete errori elementari in fase di impostazione. Speriamo che con il progredire della condizione fisica certi problemi si risolvano.
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