Pagelle Torino – Milan 2-2

Torino-Milan 2-2 

Difficile commentare questa partita, pareggiata contro una squadra nettamente inferiore (almeno sulla carta) del Milan, con sentimenti diversi dalla mestizia. Un Milan senza idee e senza corsa, e che pur essendo partito bene nei primi 10 minuti, concede tantissimo ad un Torino compatto e tonico e alla fine pareggia con un rigore ed un gollonzo (e senza creare una vera occasione fino al momento del 2-0) una partita che avrebbe meritato di perdere.

Il pareggio arriva in mezzo alle polemiche, visto che sul gol di Muntari c’è l’ombra del fuorigioco passivo di Balotelli, ma a nostro avviso è regolare. Balotelli infatti è troppo lontano dal pallone per poterne influenzare la traiettoria ed il portiere è già a terra e battuto, ingannato dalle varie deviazioni sul tiro iniziale. Il rigore su Poli c’era. Il centrocampista del Milan lo cerca, ma è indubbio che il difensore granata interviene sulla gamba del rossonero dentro l’area, col pallone ormai lontano dai piedi di Poli.

Insomma un pareggio meritato dal punto di vista degli episodi (soli due tiri in porta del Torino) ma assolutamente immeritata dal punto di vista del gioco. Il Torino, che aveva iniziato chiudendosi in difesa e ripartendo con contropiedi velenosi, man mano che avanza la gara prende fiducia e si dimostra squadra ordinata e con un gioco pur non spettacolare ma efficace. Il Milan invece di buono in questa gara ha mostrato solo una grande fortuna.

Partiamo con le pagelle.

Abbiati: voto 5
In verità sembra vagamente presente nel primo tempo, pur non essendo messo alla prova. Subisce il primo gol sul suo palo, ma ha come attenuante il fatto di essere coperto da Zaccardo e del tiro da distanza ravvicinata. Prova senza i suoi soliti disastri e senza i suoi picchi occasionali, e quindi in linea con la sua storia ed il suo talento, ossia mediocre.

Zaccardo: voto 5
Nei primi 5 minuti parte benino, dimostrando buoni propositi offensivi e propositività. Poi però sparisce dalla metà campo del Torino, assieme a tutto il Milan. In difesa non sembra molto attento ed ha forti responsabilità sul primo gol, in cui l’unica cosa che riesce a coprire è la visuale del portiere. Ad onor del vero bisogna aggiungere che viene lasciato solo per errore di Poli, ma quest’attenuante non basta a giustificare una partita francamente sottotono. Se è lui la nostra alternativa ad Abate per le prossime partite stiamo freschi.

Zapata: voto 5,5
Sempre il solito Zapata. Quando bada al sodo e accetta la realtà di essere poco più di un falegname della difesa il suo lo fa: chiude e recupera bene, spazza quando deve spazzare. Però quante stronzate combina quando cerca di fare il figo. Colpevole (anche se non l’unico) su entrambi i gol, fa particolarmente innervosire la delicatezza con cui cerca di intervenire su D’Ambrosio. Forse in quell’istante la sua solita irruenza sarebbe stata più utile. Detto ciò, ho notato una certa crescita rispetto alle ultime uscite, cosa che fa ben sperare per l’immediato futuro. In coppia con De Jong può far bene. 

Mexes: voto 5
Invisibile nel primo tempo, nel secondo tempo si fa notare per il senso della posizione che potrei definire solo come “temerario”. Il baldanzoso Philippe fa troppo poco per un difensore del suo talento e che almeno nominalmente dovrebbe essere il leader della difesa. Una partita priva di personalità.

Emanuelson: voto 5,5
All’inizio del primo tempo fa pensare che avesse ragione Federico Buffa: uno dei problemi del Milan è che non usa i mancini. Quando prende palla sulla linea laterale si vede che il gioco del Milan si allarga di qualche metro, ampliando il gioco e creando più spazi per i centrocampisti. Poi però non ne azzecca più una fino al secondo tempo. Il difetto più grande è ovviamente quello di lasciare troppo spazio agli avversari dal suo lato, che diventa un vero e proprio buco in cui il Torino si infila con comodo. Nella ripresa però cresce, e pur dimostrando le sue solite carenze tattiche, si distingue con un paio di chiusure in scivolata, in particolare una su Cerci da applausi. Può diventare una valida alternativa a De Sciglio in quel ruolo. Peccato che per ora sia l’unica scelta.

Montolivo: voto 5,5
Voto di fiducia, perché in realtà combina poco, come tutto il Milan. Non incide più come nella scorsa stagione, anche se vien da pensare che questo sia perché la squadra è meno propositiva in attacco rispetto ai tempi del tricresta. Si infortuna a fine primo tempo lasciando il posto a Poli. Probabile uno stop di un paio di settimane almeno.

De Jong: voto 7
Migliore in campo dei nostri, si conferma leader del centrocampo e forse dell’intera squadra. Solido, ordinato e con piedi tutto sommato discreti (anche se qualcuno dovrebbe spiegargli che quando la palla la devi solo passare al compagno è inutile tirare missilate), ricorda il Van Bommel della prima (metà) stagione rossonera: dalla sua parte semplicemente non si passa. Anzi, questa volta salva addirittura due gol quasi fatti su altrettanti contropiedi letali del Torino. Di questo passo ci attendiamo che Galliani dichiari che abbiamo finalmente trovato un degno successore di Thiago Silva e che in difesa siamoappostocosì. Anzi, lo speriamo, visto che l’alternativa, per un giocatore di questo rendimento, è intascare una succosa plusvalenza. Bravo De Jong. Altra grande partita per lui. Una partita da capitano.

Muntari: voto 6
In realtà sarebbe un 5. Azzecca pochissimi passaggi ed è confusionario. In un Milan con un’identità ed un gioco anche Muntari può avere senso come tappabuchi, ma in questo Milan in cerca d’autore non è altro che un’ulteriore fonte di caos in mezzo al campo. Passa gran parte della partita a dimenarsi come un pesce in barca, e quando lo vedi passare (male) a Montolivo una succosissima palla di Balotelli in uno spazio apertissimo al tiro, capisci che più di questo non può. Poi però ha il merito di riaprire la partita con un gollonzo da antologia, e come non lo sa nemmeno lui. Dopo un gol così, comprensibile più o meno come un quadro di Polloch, davvero non possiamo più lamentarci del suo gol fantasma contro la Juve.

Kaka: voto 6 (di fiducia)
Beh, non so se faccia più effetto vederlo di nuovo con addosso la nostra maglia oppure vederlo affiancato da Zaccardo e Muntari. Poi però lo guardo, con quella faccia scocciata, sempre leggermente incazzata. Quella faccia che si metteva quando sbagliava uno stop o gli si passava male la palla. Quell’espressione quasi costante nel Milan post Atene. E ricordo del perché il golden boy non mi era mai entrato nel cuore: non è mai stato felice di giocare del Milan, ma solo di giocare nella squadra più forte del mondo.
Detto ciò, col Torino si impegna e si destreggia benino. Non come incisività, per carità, quella l’ha persa da anni. Però la palla la cerca e la trova un po’ ovunque, a destra, a sinistra, a ridosso della difesa. E’ un trequartista a tutto campo, ed in questo senso è un passo in avanti rispetto a Boateng. Prova subito con una piccola accelerazione e trova pure lo spazio per tirare (tiro strozzato e deviato in corner). Si, nelle movenze pare proprio lui, anche senza lo spunto. Qualche velo intelligente, passaggi puliti e buon senso della posizione. Si, il Kaka 2.0 può essere un giocatore utile, se inserito nel contesto di una squadra che ha un’identità. Perché vedendolo al 16esimo in contropiede, su bel passaggio di Robinho, passare (bene) la palla a Balotelli laddove qualche anno fa avrebbe bruciato tutti andandosene in porta da solo, ti rendi conto che il cervello gli è rimasto, ma che non sarà mai più quello che ci fece passare da solo il turno col Celtic.

Robinho: voto 5
Poveretto, è inutile. L’unica profondità che dà è quella di dove mi scendono i coglioni a vederlo giocare: sotto terra.

Balotelli: voto 6
Ma solo per il gol. Nel primo tempo, anzi, nei primi 10 minuti lo vedo giocare e capisco che il nostro Mario non è e non sarà mai un centravanti. Ha ragione Allegri, deve giocare con una punta. Svaria tantissimo, lo trovi a destra ed a sinistra, salta l’uomo e crea spazi, ma nel primo tempo li crea per nessuno. Poi però sparisce dal gioco, come tutti gli attaccanti del Milan, man mano che il Torino guadagna metri. Nel secondo tempo invece si dimostra irritato e nervoso, e comincia a sbagliare cose che il nostro crack, quello che dovrebbe essere il nostro fuoriclasse, non dovrebbe assolutamente sbagliare. Un tiro da distanza ravvicinata (e leggermente defilata) finito altissimo, ed un altro a “point blank range” parato da un intervento prodigioso del portiere granata. Nonostante questo, si riprende, segnando un rigore importantissimo con la consueta freddezza. Un leggero passo indietro per il nostro Supermario, speriamo che sia un caso e che l’affiatamento con Kaka e Matri cresca.

Poli: voto 6
Finalmente, con l’infortunio di Montolivo, il ragazzo avrà un po’ di spazio. Entrato a ridosso del secondo tempo, soffre del momento negativo di tutta la squadra e non riesce a mettersi in mostra. Nell’assedio finale però si fa notare per due cose: il rigore, fondamentale, che riesce a procurarsi (a dire il vero con un po’ di furbizia) e per il fatto che è difficilissimo levargli palla. Altra cosa da notare: interditore un corno. Poli lo trovi praticamente sempre a ridosso dell’area avversaria. Previsione? E’ la tipica mezz’ala che piace ad Allegri, e giocando stabilmente in quel ruolo, segnerà parecchio. Sarà dura per Allegri levarlo quando torna Montolivo.

Matri: s.v.
Entra in un momento buio per il Milan, ma si vede già che si integrerà discretamente con Balotelli. In avanti si batte parecchio, fa a botte e si butta su ogni pallone. Speriamo bene.

Birsa: s.v.
Beh almeno possiamo dire che entra e la partita cambia, con ben tre gol dal momento in cui la sua suola tocca il campo. Il nostro Master of Puppets ne parla bene. Per il resto, lo rivedremo in futuro.

Allegri: 5
In realtà sarebbe un 5 – . Sulla formazione poco da dire. Gli uomini quelli erano, e si capisce la volontà di coprire Emanuelson con Muntari piuttosto che con Poli. Si capisce un po’ meno l’ostinarsi su Robinho, ma Matri non ha i 90 minuti nelle gambe. Cosa che si potrebbe dire anche di Kaka, solo che Matri come alternativa ha appunto Robinho, Kaka ha…Birsa. I cambi sono forzati, prima, dall’infortunio di Montolivo, poi dalla richiesta di cambio di Kaka. Quindi anche qui poco da dire. Però qualcosa ci sarebbe da dire sull’assenza di idee offensive, sulla scarsa organizzazione sui corner nostri (i quali spesso si trasformano in contropiedi velenosissimi) e sulla mollezza mentale dimostrata da questa squadra, che oggi non ha assolutamente meritato la fortuna sfacciata che ha avuto. Possiamo sperare che la condizione fisica non sia ancora ottimale, ma per il momento siamo già alla terza partita, ed al secondo anno di partenze al rilento. Ancora qualche partita così e sarà davvero difficile trovare argomenti con cui ribattere ai suoi detrattori.

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