Non ne ho idea e ne sono felice

Finalmente è ufficialmente finito il calcio mercato. Per buona pace di chi sognava Astori, chi aveva visto in Sakho il gemello diverso di Nesta, chi faceva i fotomontaggi con Eriksen, Strootman, Nainggolan, Ljajic, chi le sparava grosse millantando conoscenze di conoscenti, e di quelli che ogni giorno hanno creduto alle centinaia di vaccate scritte sui giornali (e sui siti web degli stessi), minacciando sucidi di massa o appostamenti armati sotto casa Galliani, o al contrario venerandone l’effige allestendo altarini di preghiera in salotto.

Tutto è passato. Finalmente. Come ogni anno. Ci siamo lasciati alle spalle speranze infrante, sogni realizzati, polemiche a nastro trasportatore. Come ogni anno. Anche questa volta non posso esimermi dal dire la mia.

Purtroppo, e per certi versi per fortuna, ritengo l’intera rosa di quest’anno, almeno ai nastri di partenza, ancora di livello mediocre, proprio come ritenevo tale quella dell’anno scorso, perciò mi lancio nello stesso pronostico, secondo il mio modestissimo parere la rosa del Milan è da terzo o quarto posto in campionato e al massimo da quarti di Champions. Ritengo dunque che, a mio parere, tutto ciò che verrà in meglio sarà merito degli interpreti che reciteranno questo nuovo vecchio film, sul campo e dintorni.

Dal primo giorno di mercato in tanti ce l’hanno menata con la storia che dovevamo avere pazienza, che Galliani coi soldi della Champions avrebbe fatto il colpaccio. Ebbene, io di pazienza ne ho avuta e ho aspettato, alla fine però ho visto che i soldi della Champions (trenta fischioni) non sono stati spesi per niente, e il famoso colpo di mercato risulta, secondo molti, Ricardo Kakà.

Non sono una persona presuntuosa quindi non aspettatevi da me sentenze senza diritto di replica a cose che ancora devono accadere, come fossi un santone frustrato da quattro soldi, e neppure cieche lodi sperticate a cose che non esistono, io sono sincero e sinceramente vi dico che non ho la più pallida idea di che cosa aspettarmi dai nuovi arrivati.

Alcuni di loro li abbiamo visti nelle amichevoli estive e nelle prime 4 partite ufficiali, già un’idea me la potrei fare, altri proprio non so. Parlando per esempio del figliol prodigo, vi posso dire cosa di sicuro non mi aspetto. Non mi aspetto di rivedere il Kakà che ha incantato i rossoneri nei suoi anni migliori, non mi aspetto dunque che parta palla al piede da centrocampo, scarti un paio di avversari e insacchi nel sette da 30 metri. Penso che a questi livelli, a quell’età, con gli infortuni che ha avuto alle spalle, con “le ginocchia di un sessantenne” motivo per cui è stato ceduto, con i suoi trascorsi in blancos più in panchina che in campo, penso proprio sia un miracolo mirarlo come ai bei tempi.

E quindi starà a lui avere l’intelligenza di capire che certe cose non gli riusciranno più, avere l’intelligenza di reinventarsi in altri compiti, e starà ai suoi compagni e ad Allegri, aiutarlo in questo. In squadra poi avrà giocatori che lo venerano dai tempi dell’infanzia, dovrà essere un esempio per loro, una guida, un amico, come a suo tempo lo furono Shevchenko e Rui Costa per lui.

Riguardo agli altri. Di Poli non ci si può proprio lamentare, almeno per ora, sta rendendo realtà le speranze che avevo riposto in lui. Per Matri un giudizio definitivo è impossibile darlo, idem per Silvestre e Birsa, che secondo me, saranno più due comparse sullo sfondo del film, più che attori principali.

Poi ci sono i ragazzotti come Vergara, Cristante e Saponara. I primi due per ora hanno fatto vedere prestazioni altalenanti durante le amichevoli, il terzo è ancora un oggetto del mistero. Le uniche cose che sappiamo di lui sono due, la prima è che prima di approdare al Milan era un baby fenomeno, e lo ha dimostrato, la secondo è che è infortunato da illo tempore e che il giorno del suo rientro è ancora incerto.

Concludendo, non so cosa aspettarmi dai nuovi arrivati e sinceramente neanche da alcuni “vecchi” rimasti, quindi sono contento. Si, sono contento perché non inizio la stagione convinto di retrocedere o di vivere dei mesi di angoscia e agonia sul divano o a San Siro. Questa stagione per me sarà una sorpresa, ovviamente mi auguro che sia piacevole, come ogni milanista che si rispetti, e io adoro le sorprese!

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