Mercato milanista: considerazioni sparse

Ieri, alle 23, è arrivata la fine del calciomercato per i maggiori campionati europei. Sinceramente, non ne vedevo l’ora. Sarò un nostalgico, ma rimpiango i tempi in cui il mercato finiva PRIMA che iniziasse il campionato, gli allenatori avevano il tempo di provare giocatori e schemi durante l’estate e non a campionato in corso e, senza Internet, non c’era questo continuo bombardamento su “trattative” ed “interessamenti” che sono per almeno il 90% pura fuffa.

Il Milan, in questo mondo, ci sguazza alla grande ed ha fatto l’ennesimo eccellente lavoro dal punto di vista della comunicazione, puntando sulle emozioni dei tifosi nel riportare a casa un giocatore che è stato per anni idolo assoluto di milioni di tifosi. Il calcio è senza ombra di dubbio anche questo, il tifoso deve sognare ed immedesimarsi nella squadra: è la sua passione ad essere il motore che muove tutto il baraccone, ma ora mi propongo di analizzare il mercato rossonero in maniera puramente razionale.

Rispetto a giugno dell’anno scorso, sono arrivati Coppola, Emanuelson, Silvestre, Vergara, Poli, Birsa, Saponara, Matri e Kakà; mentre sono partiti Antonini, Vilà, Salamon, Yepes, Ambrosini, Boateng, Flamini, Bojan.

Oltre a domandarmi chi diavolo abbia vinto il “Premio Giannino”, per valutare i movimenti milanisti mi propongo di rispondere alle seguenti domande:

1) La rosa è più forte di giugno 2013? Ed in prospettiva?
2) La rosa è completa? Le lacune che c’erano a giugno sono state colmate?
3) Il mercato fatto è sostenibile dal punto di vista del bilancio?
4) La rosa è adeguata per raggiungere gli obiettivi prefissati? Il Milan può puntare a vincere qualcosa?
5) Quali sono le conseguenze tattiche della campagna acquisti?

La rosa è più forte di giugno 2013? Ed in prospettiva?

Fino al 29 agosto, la rosa era stata ringiovanita senza perdere in qualità, acquistando un buon prospetto come Saponara ed inserendo Poli e Cristante per Ambrosini e Flamini. Poi, è arrivata un po’ di “esperienza” in più, con le cessioni di Boateng e Petagna (in prestito con diritto di riscatto della metà) e l’arrivo di Matri e Kakà.

Se Kakà dovesse rivelarsi ancora un giocatore di calcio e non il bidone finito che si aspetta il nostro ProfetaCalmoni, allora la qualità del reparto offensivo sale di molto. Lo stesso Matri, pur essendo un investimento importante per un calciatore della sua età, può rivelarsi utile per le sue doti, visto che Pazzini è sparito dai radar. A gennaio, è pronta la numero 10 per Honda, per un reparto offensivo che presenta diverse alternative e soluzioni.

Il mio timore è che questi arrivi possano bloccare la crescita di El Shaarawy, ma se il Faraone non si deprime, si rimbocca le maniche per imparare i movimenti da seconda punta ed accetta la concorrenza, può uscirne parecchio fortificato. Niang, invece, sembra ormai bocciato ed a mio parere vedrà pochissimo il campo. Il centrocampo sembra avere più alternative vive, la difesa è rimasta sullo stesso livello, anzi forse indebolita, visto l’anno in più sul groppone per Abbiati.

Nel complesso, pur essendo irritato dal solito fatto che si guardino più ai nomi che alle necessità della squadra e soprassedendo sulle solite fregnacce di Galliani, direi rosa leggermente rinforzata, ma senza salire di livello in maniera clamorosa, a meno che Kakà non mi sorprenda.

La rosa è completa? Le lacune che c’erano a giugno sono state colmate?

Dico un no secco: i problemi sono rimasti più o meno gli stessi di giugno. Se viene un raffeddore a Montolivo, il Milan è senza regista. Poli a mio giudizio è il miglior acquisto dell’estate ed ha piedi educati, ma è più un incursore che un creatore di gioco, Cristante è tutto da vedere.

In difesa manca ancora il leader: Mexes e Zapata sono due buoni difensori, ma entrambi alternano grandi interventi a vaccate da Oscar. Silvestre, se torna quello di Catania, può essere un buon rincalzo.

I calci piazzati saranno ancora un problema. Pochi saltatori e portiere titolare che sembra incollato alla linea di porta in queste occasioni. E, a tal proposito, la nota dolente: tra i 4 portieri in rosa, a mio giudizio, non ce ne è uno che sia adeguato per il Milan.

Il mercato fatto è sostenibile dal punto di vista del bilancio?

Direi di sì, anche se a pelo. Le operazioni Kakà e Matri sono onerose e totalmente a perdere, visto che entrambi andranno in scadenza di contratto a 33 anni. Io avrei puntato su gente più giovane, con ingaggi più bassi e rivendibile, magari investendo qualche soldino in più nei cartellini, ma spero che abbia ragione Galliani. Il rischio di cessione di un gioiello per far quadrare i conti nel futuro prossimo è inferiore agli anni passati, ma ancora esistente; in caso di mancata qualificazione alla Champions League, mi sento di dire che è una cosa quasi sicura.

Le immancabili plusvalenze col Genoa (scambi di giovani, Antonini-Birsa), più quelle di Pato e Boateng dovrebbero consentire di pagare gli acquisti e chiudere il bilancio in pareggio. Anche il rinnovo al ribasso di Robinho va in quella direzione.

Ad ogni modo, si può ancora limare qualcosa: 30 giocatori in rosa sono decisamente troppi, anche se la maggioranza di questi non costano tantissimo. Le offerte dell’ultimo minuto di Traoré, Zaccardo e Nocerino ad altri club, anche come sorpresa delle patatine, non ha avuto gli effetti sperati. Birsa ha avuto l’opportunità di raccontare ai figli che ha giocato per qualche mese nel Milan e non l’ha sprecata, nonostante non sia nulla più che una plusvalenza.

La rosa è adeguata per raggiungere gli obiettivi prefissati? Il Milan può puntare a vincere qualcosa?

Dato che negli obiettivi del management, ahimè, non c’è quello di vincere, ma, dalle loro stesse parole, si accontentano di galleggiare e di qualificarsi alla Champions League per mantenere il pareggio di bilancio, direi di sì: visti i valori del campionato italiano, un secondo/terzo posto è decisamente alla portata.

Se poi Kakà dovesse fare ancora la differenza in serie A, alla Juve le cose dovessero andare parecchio storte ed al Milan dovesse andare tutto bene, ci potrebbe scappare la sorpresa, anche se sinceramente la vedo come un’ipotesi remota. A mio parere, è più probabile un quarto che un primo posto. Di Champions, invece, nemmeno parliamone: non è più cosa per il Milan. Fossi nei giocatori e nel mister, non persisterei in questo snobismo verso la Coppa Italia: i tempi di vacche grasse sono finiti e quindi mi concentrerei su un obiettivo alla portata.

Quali sono le conseguenze tattiche della campagna acquisti?

In primo luogo, direi il ritorno al 4-3-1-2. El Shaarawy dovrà cercare di diventare una seconda punta e, soprattutto, Allegri dovrà ricominciare quasi da zero il lavoro per la fase difensiva. Il 4-3-3 dello scorso anno magari non garantiva grande spettacolo in fase di manovra, ma aveva trovato una propria quadratura in fase difensiva, dato che i due esterni si sacrificavano molto in copertura. Col rombo e con Kakà vedo meno propensione al rientro nei tre davanti ed Allegri si dovrà inventare qualcosa. Farlo a partire dal 2 settembre non è proprio il massimo.

Con il rombo in mediana e la rinuncia alle ali, inoltre, diventa più importante la spinta dei terzini per dare sbocchi sulle fasce alla manovra. Abate, De Sciglio, Constant, Emanuelson e, ultima elucubrazione di Allegri, Poli, sono avvisati!

Voto generale: 6, se la scommessa Kakà si dovesse rivelare azzeccata 7.

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