Si conclude oggi con il nostro amato, amatissimo Diavolo, il tour delle aspiranti protagoniste del campionato che inizia oggi.
Vi ricordate, nel tremendo luglio 2012, i giannizzeri filosocietari che blateravano saccenti sul fatto che, via Thiago e Ibra, il bilancio si alleggeriva e l’estate 2013 sarebbe stata quella delle risorse ingenti da investire sul mercato?
Bene, non che ci fosse bisogno di ulteriore conferma, ma il loro status di cazzari si è arricchito di una nuova medaglia: il bilancio rossonero è calcolato sull’anno solare, quindi il mostruoso stipendio di Ibra e quelli agli inutili e bolliti senatori, hanno pesato ancora per ben sei mesi sulle elaborazioni contabili rossonere, senza contare gli invendibili causa stagioni storte (Boateng), ingaggi folli (Robinho), inutilità conclamata (Antonini) ecc…quindi i fichi secchi hanno alloggiato sulla nostra tavola anche quest’estate. Forse, e aggiungo forse, i mostruosi tagli al monte ingaggi potrebbero liberare qualche spicciolo solo la prossima estate, ma solamente se il PSV non farà scherzi a San Siro la prossima settimana, sennò…meglio non pensarci.
Andiamo a spulciare i vari reparti.
Portieri
Una certezza granitica ci segue da ventisette anni a questa parte: è più facile che la Corea del Nord diventi una democrazia liberale, piuttosto che ACM spenda per il cartellino di un portiere più dell’equivalente di un blocchetto di buoni pasto.
Quindi ancora Abbiati, ancora 5-6 punti lasciati per strada ad inizio stagione per le sue cappelle e, infortuni permettendo, qualche paratona in primavera quando è un minimo più ispirato. In mezzo timidezza nelle uscite o uscite coi pugni senza mai bloccarla…facciamoci coraggio, il contorno è pure peggio.
Amelia a un milione netto all’anno sta ancora qui, vedremo se fino al 2 di settembre o pure oltre, Gabriel è infortunato e, quando ha giocato quest’estate, ha alternato qualche sporadica paratona ad una costante insicurezza. Intanto è tornato Coppola, vi interessa? No? Vi capisco
Difesa
Il duo Zapata–Mexès, uscito vincitore dal torneone di mazurka messo in piedi da Allegri fino all’ottobre 2012, con quartetti ed accoppiate diverse ad ogni gara come se piovesse, ha dimostrato di meritarsi il trofeo con un girone di ritorno ai livelli della coppia difensiva juventina.
Nessuno dei due ha nel dna la guida di un reparto, ma funzionano bene, retropassaggi sulla fiducia del colombiano e avanzate arrembanti del francese a parte. Ciascuno dei due starebbe benissimo accanto a Thiago Silva, bisognerebbe comprarlo quello lì, non è affatto male…
Alle spalle del duo, il baratro è un’opzione validissima. Bonera è stato l’unico ultratrentenne per il quale sia stata stracciata la regola dei contratti annuali ( Pelato, ma avevi davvero paura che alla Juve diventasse Rio Ferdinand?), quindi la sua insicurezza resterà una certezza per noi; champagne.
Buona la batteria di terzini: De Sciglio è la pietra angolare di questo Milan, Galli dice che pure da centrale è fortissimo. Attendo con timore il momento in cui inizierò a sentirò parlare di offerta irrinunciabile o di plusvalenza da applausi dai giannizzeri di cui sopra.
Il livello di Abate è quello, discreto, ormai raggiunto, ma per la serie A va più che bene, basta tenerlo lontano da Milito.
Constant ed Emanuelson completano il quadro degli arruolabili in banda (Zaccardo è di fatto a Milanello in mezza pensione). Il guineano è reduce da una stagione sufficiente senza eccessive dabbenaggini, l’olandese finalmente è stato provato per l’intera estate nel ruolo di terzino…da lì era partito dall’Olanda per poi essere impiegato da Allegri in qualsiasi ruolo purchè non sul suo piede favorito, il sinistro. Misteri. Diventasse quantomeno elementare in fase difensiva, potrebbe essere una buona risorsa di corsa e cross sulla fascia sinistra, la timidezza di Eindhoven non è da tenere in conto eccessivamente: era la prima volta da terzino dal primo minuto in quasi tre stagioni, in campo in una gara da 30 milioni di euro dopo anni a sentirsi ritenuto inadatto a fare il terzino in casa a San Siro persino contro il Pescara.
Antonini è troppo giovane, lasciamolo crescere, a quarant’anni dicono diventerà fortissimo.
In difesa i nuovi arrivati sono il colombiano Vergara, reduce da un buon Mondiale under-20 ma attualmente infortunato e tutto da verificare tra gli adulti (gli esperti di calcio sudamericano ne dicono comunque un gran bene) e Silvestre, Matias e non Pino, una di quelle idee che Galliani, esausto e ai limiti dell’arresto cardiaco, partorisce tra il caffè a l’amaro durante i meeting fondamentali per le sue estati di mercato: le cene. In Sicilia, più a Catania che a Palermo, buone stagioni per lui, all’Inter stagione tremenda e umiliazione di un Mazzarri che manco l’ha voluto in ritiro, e pensate che lui sarebbe al momento il nostro primo cambio dei centrali…io un tentativo per Dragovic l’avrei fatto; se spenderanno 12-13 milioni per uno come Astori, sarà opportuno levare dalla club-house di Milanello le foto di Baresi, Rosato, Maldini padre e figlio, Nesta: potrebbero non sopportare oltre e cascare dal muro da sole.
Centrocampo
Due certezze: De Jong e Montolivo. Il cagnaccio olandese, dopo interessantissimi esperimenti nello scorso autunno da mezzala e regista, dopo una probabile aggressione fisica ad Allegri, è riuscito a spiegare ciò che sa fare. Non gli si domandino geometrie euclidee o pizzi a tombolo, gli si affianchino due compagni che sappiano che farsene dei dieci palloni che Nigelone estirpa dai piedi avversari ad ogni gara ed il suo peso sulla mediana si percepirà eccome.
Montolivo è diventato da quasi subito IL centrocampo del Milan: mezzala, regista, portatore d’acqua, anima. Una bella pernacchia per tutti quelli, me compreso, che non lo ritenevano dotato di sufficiente personalità per certi palcoscenici. Al contrario: era il giocare per frustrate provinciali come la Fiorentina a renderlo timido.
Anche quest’anno la gran parte del gioco rossonero passerà dai suoi piedi. Dopo un inizio problematico è stato il primo a suonare la carica in seguito all’inopinato pareggio olandese martedì, quando il Milan sembrava un po’ sulle ginocchia…bravo, così deve fare un capitano.
Chi si gioca una grossa chance per completare il terzetto di centrocampo è Poli. Dopo una buona stagione in Liguria, dopo anni da eterna promessa, sarebbe ora di salire gli ultimi gradini e l’occasione c’è eccome in un Milan che i soldi veri, quando li ha, li spende al massimo per attaccanti di grido. Nell’ inutile calcio estivo ha confezionato un paio di assist subito dopo aver ricevuto palla e una frazione di secondo dopo aver alzato la testa, ad Eindhoven ha sfiorato il gol della vittoria nel finale dopo una bellissima giocata. Può ricoprire tutte e tre le posizioni della mediana, al centro e ai lati, negli Stati Uniti ha fatto pure il terzino destro, ma questo è un rischio che si corre con Allegri: mostra anche solo una vaga duttilità e rischi di venir schierato centroboa o mandato in terza base.
Dietro costoro, cominciano i dolori seri.
Muntari non riuscirete mai a farmelo piacere, avete un bel dire che è versatile, che corre e che ogni tanto segna. Non è in grado di fare un lancio a più di cinque metri, è in grado di farsi espellere perché abbraccia l’arbitro per mezzora consecutiva, tutto questo per un milione e mezzo netto all’anno, decisamente troppo.
Nocerino ha mostrato qualche timido segnale nelle gare estive, forse incomincia a dimenticarsi la sfolgorante stagione vissuta sotto l’ombrello di Ibra, forse inizia a rammentare che lui appartiene al Gattuso Institute e non all’Iniesta Academy, forse comprende che assist no-look e supponenza non si addicono ad un gregario. A gennaio un suo rifiuto ha bloccato lo scambio con Dzemaili, tra i migliori del Napoli poi nel girone di ritorno. Si ripresentassero occasioni simili, sarebbe il caso di valutarle seriamente.
Poi ci sarebbe Boateng, potenzialmente una grande mezzala, potenzialmente un giocatore che spacca le partite, potenzialmente un gran giocatore per doti fisiche e tecniche, praticamente ancora alla ricerca di un ruolo definito a ventisei anni e dopo due stagioni in calando. Allegri al momento lo vede solo come esterno destro dell’attacco, perché gli consente di fatto di avere un tornante più che un’ala e gli garantisce maggiore copertura. La televendita sbandierata da Galliani col Monaco ad inizio estate, di certo non l’ha aiutato a sentirsi dentro a questo gruppo, dubito che partirà entro il due settembre, quindi gli consiglierei di sorbirsi qualche dvd con i movimenti di Arturo Vidal, uno che la sua potenza fisica ha saputo incanalarla nell’ordine di una disciplinata linea mediana…imparasse qualcosa, sarebbe meglio per lui e per il Milan.
Cristante è uno dei due gioiellini della primavera: piedi morbidi, gran visione di gioco, sicurezza nei suoi mezzi, pure troppa, figlia di tanti anni passati da più bravo della classe accanto a compagni di due anni più grandi. La mia previsione è che a gennaio venga mandato in prestito (capito Galliani? Prestito e basta!) a farsi le ossa. Se depurerà il suo gioco da eccessivi estetismi e narcisismo, il Milan avrà il suo nuovo “volante”. Dvd consigliati per Bryan: Demetrio Albertini e Xabi Alonso.
Tra centrocampo e attacco ecco Saponara, gioiellino della scorsa serie B in grado sia di fare il trequartista che l’esterno d’attacco, adatto dunque ad entrambi i moduli previsti quest’anno. Peccato per la pubalgia che ne ritarderà l’inserimento in squadra. E’ vero che sul Tubo tutti paiono fenomeni, ma certi video con le sue giocate fanno stropicciare gli occhi. A prestissimo Sapo.
E’ di queste ore la notizia, non ancora ufficiale, dell’addio di Traorè in cambio di Birsa. Scambi di favori per rimediare ad operazioni sciagurate, nulla più.
Ah, dimenticavo: ci sarebbe Honda in arrivo imminente da circa un mese e mezzo.
Giusto un appunto: la conferenza di Yalta, in cui si delineò lo scenario mondiale post-bellico, durò una settimana…ci fosse stato Bronzetti, starebbero ancora limando i dettagli delle smilitarizzazione della Germania o definendo la comproprietà delle Curili; oppure, più probabilmente, Stalin avrebbe spedito Ernesto nei gulag della Kolyma, lontano dalle sue amate cibarie. Comunque, quando Keisuke arriverà, se la sbrigherà Master, nostro esperto di calcio asiatico, a descrivervelo.
Attacco
Che sia tridente o col trequartista, da Balotelli ed El Shaarawy non si scappa: la differenza tra una buona stagione e qualcosa di più può passare dalla loro intesa e dal loro talento, ne tenga conto anche Prandelli visto che ai Mondiali ci si può pure qualificare coi Giaccherini, ma nelle partite che contano in Brasile è meglio avere in campo quelli forti. In questo senso, qualche segnale si è già visto ad Eindhoven con un Mario più tendente a svariare per aprire spazi all’italo-egiziano; giocare insieme per più gare non potrà che lubrificare il nascente meccanismo.
Non mancano certo le incognite per i nostri due beniamini…
Mario deve smetterla di litigare con arbitri e guardalinee per questioni futili e mollarla con certi falletti di frustrazione che gli procurano quasi un giallo a partita, deve evitare certe plastiche cadute quando gli sfiorano il coppino perché foriere, in molti casi, di successive mazzate vere e proprie. Deve soprattutto ignorare due pessime Italie che si parano davanti a lui: quella dichiaratamente razzista che già lo attende al Bentegodi e quella falsa e ipocrita, ricolma di gente che si ritiene aperta e tollerante giusto per aver messo un “mi piace” ad una foto di Mandela su Facebook, ma che in cuor suo non riesce a tollerare un ragazzo italiano nero ricco sfondato, che gira in Ferrari, con la fila di donne alla sua porta, e allora si rifugia in vaghe accuse di provocatore, arrogante, bambino viziato, sempre omettendo che tutto ciò andrebbe anche bene se non fosse così scuro.
Mario, accogli queste due Italie alla medesima maniera con cui accogli i tuoi gol: con freddo distacco.
Per Stephan è obbligatorio dimenticarsi quel periodo dell’anno passato in cui segnava un gol a partita: una punta esterna deve vivere per infilare gli avversari in velocità, deve amare gli assist più dei gol, deve smetterla di fare quel movimento che ormai conosce qualsiasi difensore della serie A. Sedici gol come l’anno scorso, anche meno, con un bel po’ di assist in più sarebbero decisamente graditi.
Alle spalle dei due, ecco un Niang che deve ritrovare la via imboccata nei primi mesi del 2013, consapevole che per fare l’esterno destro in un attacco moderno occorre pure sacrificarsi e, a volte, segnare. Se arrivasse Liajic già adesso, sarebbe forse il caso di spedirlo dall’amico Preziosi a farsi un anno sotto la Lanterna, in caso contrario dovrà crescere, e tanto, da noi.
Robinho è rimasto e l’unica speranza è che abbia una qualche ambizione di Mondiale casalingo, in caso contrario sarà come non averlo.
Pazzini rientrerà a ottobre, sperando che ritorni ad essere la preziosissima risorsa nella rotazione dell’attacco che è stato per lunghi periodi l’anno scorso.
Resta l’altro astro uscente dalla Primavera: Petagna per l’anagrafe, Pignatone secondo i vangeli di Santiago Berlubeu.
Molte volte un centravanti eccelle tra i pari età grazie al fisico e basta, mostrando decisi limiti tecnici una volta salito al piano di sopra, le gare in cui si è visto il ragazzo lasciano invece intravedere ben altro, sia a livello di tecnica che a livello di personalità. Fino al rientro di Pazzini c’è lui dietro a Mario nel ruolo di centravanti, pregando che non si regalino alla Juve 10 o più milioni per Matri. Quindi vai e spaccali tutti col tuo capoccione oversize, giovane bomber.
La rosa è questa, se si passa il turno potrà esserci qualche aggiunta, ma nulla di diverso dai nomi che già circolano. L’undici base è buono, è ciò che viene dietro ai titolari che mette inquietudine, roba da temere anche un semplice starnuto…
Il Milan può contare su un Balotelli sin dalla prima giornata e su quanto di buono è già emerso la stagione scorsa: il Faraone, De Sciglio, Montolivo, la compattezza di un gruppo che l’autunno scorso è passato attraverso momenti tremendi e si è rialzato, la consapevolezza che non ci sono più senatori a raccontare di passati eventi gloriosi, ma solo loro col compito di scrivere nuove pagine del nostro libro più amato.
Pronostici non sento di farne, di sicuro mi rifiuterei di partire battuto contro la Juve persino se schierassimo Norma in porta e Behemot centromediano metodista, quindi si regolino i ragazzi e Allegri, fin da stasera alle 18 al dannato Bentegodi.
Buon campionato Diavoli!
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