Bene: il controesodo con giornalisti appostati sui caselli autostradali a fornirci la fondamentale informazione che c’è un traffico della Madonna è in corso (tra l’altro, tra chi li guarda in tv e chi è in macchina nelle medesime code, sarebbe quasi ora di far capire loro che è un’attività inutile..) , i primi temporali a scrollarci di dosso calura e ascelle tonnate stanno già arrivando, i rincari camuffati su luce e gas sono probabilmente già in transito e, squilli di tromba, ricomincia la serie A!
Niente più selezioni valdostane o match di cartello giocati in luoghi dove di solito giocano a baseball, solo più gare ufficiali nei fatiscenti stadi italici.
Da parecchi anni i nastri di partenza della serie A non si presentavano con una simile griglia di big più o meno ambiziose: qualche cessione eccellente e qualche situazione fortunata di mercato hanno fatto sì che , una volta tanto, all’emorragia di talenti dal Belpaese sia però corrisposta un’iniezione di nomi prestigiosi sparsi da nord a sud.
Parrebbe quasi una riedizione in modalità “spending review” dell’epoca delle sette sorelle, epoca che peraltro portò al dissesto sportivo-finanziario in cui ancora versa il nostro calcio.
A partire da oggi e fino a sabato, andremo a dare una guardata alle sette squadre alle quali, in teoria, non sarebbe precluso almeno in partenza un bagno nella fontana nel maggio del 2014, lasciando i nostri amati colori per ultimi.
Juventus
Niente da fare: sono tornati.
Favoretti arbitrali sparsi, clemenza verso i continui cori da squalifica della loro curva, un colpetto di nome come Tevez a buone condizioni economiche, il miglior giocatore del Torino che tradisce la sua squadra pur di non cambiar casa…tutto come un tempo.
Nulla mi toglie dalla testa il fatto che questi li abbiamo creati noi un anno e mezzo fa, con il nostro suicidio primaverile contro Fiorentina e Bologna. Giocatori mai sbocciati come Barzagli diventati certezze, un gruppo solidissimo e apparentemente senza punti deboli oggi come oggi almeno in Italia, un gruppo che senza quell’omaggio del 2012 avrebbe molte certezze in meno.
Ogbonna è un innesto notevole se tornerà quello di un anno e mezzo fa e supererà i suoi guai fisici. Pogba è destinato a diventare un pezzo da 90 sul mercato internazionale da qui alla prossima estate. Tevez, se ha ancora voglia di giocare a calcio, vale dieci volte tanto gli ultimi acquisti di un lustro fatti in attacco dai sabaudi.
A tutto ciò si aggiunga il gruppo che vince in Italia da due anni e l’anno scorso , di fatto, non ha mai consentito che il campionato si aprisse.
L’incognita credo possa nascere da quei 180 minuti umilianti col Bayern patiti nell’ultima Champions League: il divario con le vere big d’Europa divenne un vero cruccio in quel periodo e, quest’anno, l’obiettivo campionato potrebbe essere non più così nitido in favore di un’Europa che, se li respingesse un’altra volta, potrebbe contribuire a demolire anche molte certezze costruite entro i nostri confini.
Va tenuto anche in conto che il ragazzo diversamente calvo ha ambizioni da Mourinho, da uomo più importante delle squadre che allena, e se la Juve non si mostrasse all’altezza dei suoi obiettivi, potrebbe pure “mollare” pensando a nuove destinazioni future, con esiti presumibilmente disastrosi per i bianconeri…(non che ci dispiacerebbe eh..)
Napoli
Insomma: strappare un giocatore di 25 anni, autore di oltre 120 gol con la maglia del Real come Higuain, è sicuramente un motivo di orgoglio per il Dela, che alla fine è riuscito a far partire Cavani dietro il pagamento dell’intera clausola rescissoria, esattamente come voleva lui.
E’ ciò che è venuto dopo che convince poco.
Benitez ha il brutto vizio di portarsi dietro una colonia spagnola nella quale però non albergano gli Xavi o gli Iniesta, ma suoi uomini di fiducia o scommesse da rilanciare. Callejon è bravino, ma a Madrid era un panchinaro di 26 anni ed è costato parecchio, idem Albiol che vale quanto un Campagnaro e non meritava un simile bonifico in direzione Castiglia, Reina è un portiere normalissimo e che non mi ha mai fatto impazzire.
Contando che il centrocampo era già un punto di forza e che un prospetto alla Callejon come Insigne, più giovane e potenzialmente migliore, già ce l’avevano, tanto valeva investire pesantemente in UN solo fenomeno difensivo, di quelli da 25-30 milioni di euro, invece che disperdere tutte le Cavanesche risorse in più rivoli.
Benitez è un buon allenatore, ma la specializzazione nello spreco di soldi sul mercato ce l’ha da un bel po’ di tempo, bastava citofonare ad Anfield Road per saperlo.
Poi chi lo sente Aurelio se tutti questi milioni fanno flop?
Lui è uno abituato a prendere i Lavezzi e i Cavani a spiccioli per rivenderli agli sceicchi a cifre da sceicchi…forte il Napoli dunque, ma con qualche incognita, senza contare che il buon Edinson ne faceva 25 a stagione trovando il tempo di pressare, fare il terzino, lottare 90 minuti.
Atleti con questa mentalità non si trovano a qualsiasi giro di mercato.
Fiorentina
Terzi sul campo, miglior gioco di squadra d’Europa, primi lungo l’Arno…l’estate di deliri da complotto dei viola è stata lunga e fastidiosa per i continui riferimenti al Milan, ma si è concretizzata in un buon mercato, ideale seguito delle ottime intuizioni avute l’estate scorsa che hanno portato la Fiorentina al QUARTO posto a maggio.
Pur adorandolo come giocatore, credo che aver venduto Jovetic a 30 milioni sia stato un affare a causa delle lunghe soste ai box alle quali è spesso costretto. Gomez è un ottimo colpo soprattutto se immaginato con gente rapida come Cuadrado e un Rossi finalmente sano a girargli attorno per servirlo, ed a sfruttare i raddoppi che il tedescone attirerà.
Ilicic è un’incognita, ma lo era pure Liajic l’estate scorsa e Montella pare bravo a trasformare le incognite in certezze.
Personalmente, pur essendo esploso ai massimi livelli tardi, ritengo Gonzalo Rodriguez uno dei pochi difensori per cui spendere cifre dai 15 in su.
Da valutare il portiere, Julio Cesar fosse stato meno esoso sarebbe stato una certezza mentre Neto è una scommessa (vediamo se arriva un altro numero 1 in extremis..), e la capacità di reggere fisicamente a lungo per il trentaquattrenne Pizarro, autore di un’ultima stagione superlativa.
Bisognerà vedere anche quanto influirà il fatto di giocare in Europa , impegno al quale credo tengano parecchio i Ciabatta Brothers , pur trattandosi, è bene ribadirlo al popolo di Firenze , di Europa League.
Ci vediamo domani con Roma, Lazio ed Inter.
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