Sfangata la prima.
Il Milan si porta a casa un discreto pareggio da Eindhoven, risultato positivo anche se, alla luce delle altre partite, è l’unica squadra a non imprimere un marchio netto a proprio favore nella serie.
Sin dal prevedibile, problematico inizio –il ritmo partita fa tutta la differenza del mondo a fine estate- si intuisce che la difesa olandese è di una tenerezza notevole, il gol di El Shaarawy arriva dopo un paio di segnali piuttosto netti in questo senso, e il modo in cui Abate riesce a recuperare un pallone che di solito è perso per andare a crossare ne è la conferma.
Dal momento in cui il PSV viene gelato dal gol e i nostri riescono a trovare le giuste distanze tra i reparti, si riesce ad intravedere a sprazzi un buon Milan, che riesce a mascherare abilmente una gamba, quella degli olandesi, nettamente migliore. L’apnea ritorna dopo il meritato pareggio delle Lampadine, frutto di uno dei consueti regali di Abbiati a inizio stagione.
A tal proposito, tutte le volte in cui verso aprile-maggio assisto a qualche paratona dell’anziano portiere, evito di lodarlo in quanto si tratta solitamente di punti persi da lui mesi prima e che sta faticosamente restituendo.
Di positivo c’è che il Milan ha concluso i 90 minuti in crescendo contro un’avversaria zeppa di ventenni freschi e che si giocava in casa le maggiori possibilità di indirizzare a suo favore la doppia sfida, mentre ci si aspettava un finale sulle ginocchia.
La squadra ha mostrato discrete bozze di schemi offensivi, penalizzate però da un’eccessiva muscolarità a centrocampo che spesso ha costretto Balotelli a svariare alla Ibra, per evitare che la qualità dell’ultimo passaggio si appoggiasse solo su Montolivo.
Dieci minuti di Poli hanno lasciato maggiormente il segno di un’intera gara di Muntari o Boateng, volenterosi ma impalpabili.
Prenda nota Allegri: la qualità in mezzo non è una pratica suicida, anzi, spesso consente tramite la pulizia nel passaggio di evitare che gli avversari riconquistino palla ogni dieci secondi…Poli non è Iniesta, ma è ciò che le hanno dato e , al momento, vale più di velleitari inserimenti al tiro o di confusionaria corsa senza costrutto.
Bene Balotelli che ha corso, tirato, rifinito, lottato per l’intera gara.
Incredibile che un giocatore così “dentro” al gruppo come atteggiamento debba ancora perdersi in inutili discussioni coi guardalinee e falli di frustrazione da giallo…l’evoluzione rispetto al Balotelli che passeggiava indolente in campo con la maglia dell’Inter in una semifinale di Champions c’è già stata, speriamo negli ultimi step ora che ha la maglia giusta addosso.
El Shaarawy in netta ripresa fisica senza ombra di dubbio, ma ancora un po’ confusionario in certe scelte di passaggio e, a volte, preso da troppa frenesia. Si sono finalmente visti movimenti tra lui e Mario in funzione l’uno dell’altro e per adesso va bene così.
Discreti Mexès e Zapata che hanno sofferto molto la prima fase di gara in cui le distanze tra loro e la mediana erano siderali, ma se pensiamo a che punto stavamo l’autunno scorso con il “gioco delle coppie” di Allegri, può andare.
Bene, benissimo Abate che si riprende da un inizio in cui Depay pare George Best e,oltre all’assist per Stephan, offre costante appoggio alla manovra offensiva sfornando pure cross efficaci, cosa non scontata per il biondo campano.
Da rivedere Emanuelson che però un paio di buoni recuperi in difesa li fa. Certo è da ascrivere tra i Misteri di Allegri il fatto che questo ragazzo esordisca da terzino sinistro, ruolo per il quale era stato preso dall’Ajax, in una gara da 30 milioni di euro quando per la sua intera permanenza in Italia ha annusato quella posizione solo nei venti minuti finali di gare bloccate e in cui era necessario sfornare cross a ripetizione in area…con un centrocampo più in condizione e magari un Poli su quel lato in grado di premiare le sue avanzate, imparasse solo a difendere discretamente, diventerebbe una risorsa offensiva preziosissima. Provaci ancora Urby!
In una gara in cui la freschezza crescente o calante può fare la differenza tra la Champions e l’Europa League, sarebbe il caso di farli un po’ prima i cambi, per il resto Allegri non piazza male la squadra in campo e l’atteggiamento dei ragazzi è quello giusto.
Per un tecnico che ha “preparato” gare come quella dell’Emirates del 2012 o la “gestione del vantaggio” al Camp Nou dell’ultima primavera, il giudizio oggi è positivo.
Ritorno a San Siro decisivo dunque, ma che lascia margini di ottimismo anche per i difetti di gioventù del PSV.
Ora ho una domanda per voi: è possibile che, nell’era della comunicazione globale, del web, delle notizie in tempo reale, io no riesca a trovare il risultato della Fiorentina nei playoff di ieri sera?
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