Final eight: Milan-Catania 1-0 (02.06.2013)

LE FORMAZIONI:

MILAN: Narduzzo, Ferretti, Pacifico, Speranza, Pinato, Lora, Cristante, Bastone, Henty, Petagna, Ganz

A disposizione: Andrenacci, Pedone, Boateng, Spagnoli, Tamas, Rondanini, Piccinocchi, Iotti, De Feo, Bortoli, Claveria, Benedicic
Allenatore: Dolcetti

CATANIA: Messina, De Matteis, Brugaletta, Cabalceta, Maran, Diop, Addamo, Gallo, Aveni, Petkovic, Barisic

A disposizione: Ficara, Bonaventura, Cannone, Franchina, Mozzicato, Garufi, Katsetis, Marciano, Canale, Caruso, Floridia, Zekovic
Allenatore: Pulvirenti.

Arbirtro:  Andrea Morreale della sezione di Roma

Quarti di finale delle Final eight per il Milan, che si trova davanti il sorprendente Catania allenato da Pulvirenti, giunto primo in campionato a parti merito con la Lazio nel proprio girone.

La partita inizia e i ritmi sono da subito forsennati: primo fallo del Milan dopo 2 secondi netti di gioco, prima occasione ghiottissima per il Milan al 1’ minuto (erroraccio di Henty a pochi passi dalla linea di porta), e prima conclusione pericolosa del Catania al 2’ minuto. Il Milan si adegua alle condizioni non perfette del campo, appesantito dalla pioggia caduta copiosa anche durante il match, giocando con grande aggressività fin dalla trequarti etnea, con un Filippo Lora in splendida forma che si prodiga in un pressing costante ed efficace. Le occasioni nel primo tempo sono continue, con un Milan assolutamente padrone del campo e un Catania che soffre la corsa dei rossoneri. Ci provano in sequenza henty, Cristante, Petagna e Ganz, senza essere troppo fortunati. La svolta arriva al 28’, quando Diop stende con un intervento pericoloso Pippo Lora al limite dell’area: punizione di seconda di Bryan Cristante che centra l’angolino basso alla destra del portiere.

Il Milan continua a dominare in mezzo al campo, grazie alla grande corsa di Bastone e Lora e alla solita cassaforte Cristante, che dirige le operazioni offensive e non con la solita intelligenza. Il Catania prova a scuotersi con un cambio in mezzo al campo al 34’: fuori Addamo e dentro Garufi, un po’ per scelta tecnica e un po’ per un piccolo dolore accusato da centrocampista etneo, che aveva comunque rassicurato la panchina sulle proprie condizioni. Il primo tempo si chiude con il Milan pericoloso due volte, cogliendo un clamoroso palo con Simone Andrea Ganz, e un colpo di testa molto pericoloso del Catania sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Il secondo tempo inizia con il Catania molto più convinto rispetto alla prima frazione ed un Milan che pare rimasto negli spogliatoi: dal ‘46 al 53’ i siciliani arrivano pericolosamente alla conclusione per ben quattro volte. Intorno al sessantacinquesimo la stanchezza inizia ad affiorare per entrambe le squadre, anche per colpa del campo sempre più pesante. Le squadre si ritrovano molto lunghe in campo, scoprendo il fianco ad eventuali attacchi da una parte e dall’altra.

Al ’66 il primo cambio per il Milan: fuori Simone Andrea Ganz, autore di una discreta prova, e dentro Alex Pedone. La partita procede con ritmi decisamente più blandi rispetto al primo tempo, e non accade nulla fino all’’82: esce Filippo Lora, colpito per la seconda volta dai crampi e per il sottoscritto migliore in campo, ed entra Zan Benedicic. Un minuto più tardi, Catania pericolosissimo: gran tiro da fuori di Petkovic, con Narduzzo che si allunga alla sua sinistra per respingere; proprio sulla ribattuta arriva in corsa il neo-entrato Caruso, che lascia partire un diagonale a fil di palo. All’ottantanovesimo il giovane portiere milanista si ripete, su colpo di testa di Cabalceta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La partita volge al termine: fuori Henty, molto stanco, per Spagnoli. Proprio al 91’ la migliore occasione della partita per il Catania, che si vede salvare sulla linea (grande Pinato) un tiro a botta sicura.

Questa l’ultima occasione: l’arbitro fischia con qualche secondo d’anticipo, ed il Milan approda in semifinale.

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