Squillino le trombe, trombino le…ehm…il momento è giunto. Le fatiche, i sudori, le palpitazioni di un’intera annata si apprestano a trovare una definizione entro poche ore. Apotropaicismi un cazzo. Il risultato è già scritto: schiaffoni a destra e sinistra che manco Bud Spencer. L’atmosfera in DiaVoltaire è elettrica: Norma e altravita giocano a fare i Robinho e gli Allegri della situazione, correndo e sgracchiandosi addosso gli umori acidi delle proprie gole. Io sfoglio le margheritine, ascolto musica adolescenziale e mangio nutella spalmata sul salame per poter avere brufoli da schiacciare. Supino, immerso interamente nel dolce suono del mangianastri ululante capolavori dei Backstreet Boys, non faccio altro che immaginare con occhi sognanti i nostri beniamini concentrati prima del match: Mario Balotelli con le cuffie che ascolta la Nona Sinfonia di Beethoven per darsi la carica, con gli occhi chiusi e le mani danzanti in aria come un novello von Karaja (cugino dell’ex interista/fiorentino nordafricano). Stefano El Shaarawy con lo sguardo deciso e fisso sulle pagine della “Chanson de Roland”, denti stretti e i pugni serrati, che si figura i senesi come fossero saraceni in un ipotetico scontro in battaglia. Riccardo Montolivo adorante una piccola statua di Kṛṣṇa con la Bhāgavatam sotto braccio che ripete veda a non finire per inamicarsi gli dei. E Kevin Costant con gli occhiali da sole fluo e una maglietta di Johnny Bravo che gioca ai pog con Muntari. Ma, e c’è sempre un ma, questo bel quadro d’eroismo non può che essere (come di consueto) rovinato da 5 fatti che, porco cane, rovineranno la nostra decisiva domenica calcistica. Ecco i fatti:
1 – Poiché in data 19 Maggio del 1919 Mustafa Kemal Ataturk, saggio uomo di stato e famoso protagonista della compianta Fossa dei Leoni, si trasferì a Istambul e iniziò a preparare la nazione alla guerra di indipendenza turca.
2 – Andrea Pirlo. Poiché il diciannovesimo giorno del 1979 nasceva a Brescia un losco figuro barbuto, con un grosso naso sul culo e tanto abile coi piedi da scrivere pezzetti e pezzetti di storia: su carta nobile prima, su carta igienica dopo. Sguardo impassibile, freddo e silenzioso. Sintomatico di un carattere introverso e mite il risalto dato a livello mediatico alla famosa scena dei festeggiamenti a braccia aperte a Berlino, solo in mezzo al un campo da calcio, in una sera del luglio del 2006: era la prima volta che lo si vedeva con la bocca aperta. E poi il giovine ha scoperto le parole, ha iniziato ad articolare frasi, ha appreso la composizione di una battuta (non risparmiandosela), ha conosciuto le logiche dello sfottò. Passerà Behemot, è normale che cambiando sponda qualche battutina possa venir fuori. E invece le parole diventano piccoli periodi, poi frasi complesse, fino a diventare paragrafi e capitoli. E tiro lo sciacquone, e Pirlo non c’è più. Quel libro è stata la goccia che ha fatto traboccare il water.
3 – Poiché il 19 Maggio 2013 verrà pubblicato su di un blog di eminenti filosofi (Behemot) e “ragazzi speciali” (tutti gli altri, soprattutto Norma Bates) un articolo denominato “Apotropaicismi: Siena”, che senza dubbio porterà sventura.
4 – Poiché il 19 Maggio 1925 nasceva a Prek Sbauv (TO) tale Saloth Sar, divenuto famoso per essere capo ultrà dei Viking juventini, coi quali si conquistò il proprio nome di battaglia: Pol Pot.
5 – Poiché non sarà della partita Didac Vilà. Cazzo. Media punti a partita con Didac in campo: –/Media punti a partita senza Didac in campo: —
(Tanti auguri per domani a Filippo Galli, grande cuore rossonero)
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