L’epopea di Carlo Magno(a), re di Francia e pretendente al trono di Spagna

18 anni, 5 secondi posti e svariate coppine e coppette dopo l’ultima affermazione nella prestigiosa Ligue 1 il Paris Saint-Germain è tornato ad essere campione di Francia.

L’impresa era di quelle disperate, l’albo d’oro stava lì a testimoniarlo, lo scudetto non era affar loro.

Nantes, Auxerre, Monaco, Lens, Bordeaux, Lione, OM, Lilla, Montpellier, tutte le grandi (e non) iscrivevano il loro nome sull’albo doro, mancavano solo la Sambenedettaise e il Pojibòns, tutti meno il PSG, ma ora finalmente grazie a Carletto nostro Parigi è la capitale calcistica oltre che geografica di Francia.

Come già accennato era un missione impossibile, capace di far tremare i polsi anche ad un ammazzacampionati come il vate di Reggiolo, ma sono bastati solo due tentativi per scrivere la storia anche oltralpe.

Il primo (mezzo ad onor del vero) non era andato benissimo. Carletto aveva raccolto il testimone  in inverno da tal Kombouaré, mica il primo venuto, decine di titoli vinti in ogni dove, che ovviamente era primo in classifica (grazie, con quella squadra in Ligue 1…), ed il nostro stratega era riuscito tutto sommato a barcamenarsi benino, facendosi scavalcare dal solo Montpellier. Un secondo posto che fa curriculum!

È però nella seconda stagione che si è verificato il grande miracolo del Tortellone. L’avvio è stato stentato, si rimediavano pareggini e sconfitte un po’ contro tutti, 26 punti in 15 giornate, ma alla fine grazie ad una strepitosa invenzione tattica (il modulo a Tour Eiffel, variante dell’albero di Natale, e poi dicono che non si sa adattare…) la resistenza delle squadre degli automobilisti della domenica della Peugeot, delle acque minerali, dei presidenti coi capelli arancioni e soprattutto di Lione trascinato da Capitan Coraggio Gourcuff e Marsiglia, che arriverà secondo avendo collezionato a metà stagione 11 punti in 10 partite, è stata piegata con successo.

E non dite che con Ibrahimovic, Lavezzi, Thiago Silva, Pastore, Menez, Sirigu, Alex, Thiago Motta, Verratti, e compagnia bella anche voi vincereste la Ligue 1! Non ci provate nemmeno,a calcio non si gioca con le figurine, lo sa anche un bambino, ed è molto meglio schierare Cheyrou, N’koulou, e Ayew, è risaputo.

Ora però una nuova sfida attende il mai rimontato eroe dell’insaccato, la Casa Blanca, e purtroppo per lui (e per noi che lo sosteniamo) in Spagna un avversario lo troverà, e anche piuttosto forte.

La buona notizia è che Kakà tornerà titolare fisso (chissà se a discapito di Ronaldo, potrebbe essere) e quindi probabilmente non ci vedremo recapitare un bel pacco espresso con tanto di mediazione del mitico Bronzetti nelle prossime sessioni di mercato. Magari ci risparmiamo anche la tradizionale telenovela mediatica.

Pirlo purtroppo ha già rifiutato il trasferimento a Madrid, dice che si vuole consolare in Italia con un’altra Champions League, e Carletto a malincuore si dovrà accontentare di Modric e Xabi Alonso.

Sinceramente non lo invidio affatto… Non glieli comprano mai quelli che vuole lui.

Potrebbe però con una delle sue mosse a sorpresa farci un altro favore e togliere dal mercato l’altro incubo ricorrente di ogni tifoso milanista, Clarenzio!

Carletto prendilo tu, ricostituisci l’inscindibile binomio, affidagli le chiavi del centrocampo, schieralo per 56 partite consecutive, non sostituirlo nemmeno se sputa un polmone in campo, vedrai  che vincere la Liga e umiliare il Barcellona sarà uno scherzo.

Della décima non parlo nemmeno,  la considero già in bacheca.

Almeno dopo l’andata, o il primo tempo!

In sostanza un sincero in bocca al lupo per la nuova avventura Buon Carlo, tira fuori dal cilindro il modulo a banderilla e vinci tutto! Ti vogliamo bene!

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