Come capitato di recente, il Milan si ritrova a giocare dopo la vittoria dalla Fiorentina, con l’obbligo di vincere a tutti i costi per mantenere il terzo posto.
La squadra ha approcciato la partita nel migliore dei modi, decidendo di investire le energie residue rimaste, dopo l’estenuante rincorsa in campionato, in un primo tempo giocato ad alto ritmo.
Peccato che le buone intenzioni siano frustrate prima dalla frenesia, mista ad imprecisione, con cui vengono interpretati i primi 20 minuti, poi dalla sfortuna che si accanisce sul Milan impedendogli di concretizzare le numerosi occasioni create dopo il gol del vantaggio del Catania scaturito dalla solita punizione dalla trequarti.
L’impressione, alla fine del primo tempo, è quella di essersi giocate le migliori carte rimanendo con un pugno di fiches in mano.
Nel secondo tempo si realizzano i nostri peggiori incubi, Milan che rallenta vistosamente, accentrando la manovra senza più riuscire ad allargare il gioco, Catania che prende coraggio fino a ritornare in vantaggio nel più classico dei contropiedi.
Quando la battaglia e con essa la guerra per il terzo posto sembra ormai perduta il Milan riesce ad acciuffare la vittoria grazie all’opportunismo di Pazzini, il ns. attaccante più lucido, e al pizzico di buona sorte che ci era mancata nel primo tempo.
Nel complesso rimane la sensazione di una squadra a corto di energie, soprattutto nei trascinatori della prima parte della stagione, che pare giocare sul filo dei nervi, probabilmente destabilizzata anche dalle ultime esternazioni presidenziali.
Le mie pagelle:
AMELIA: voto 5,5 Incolpevole in occasione dei gol, trasmette insicurezza le volte in cui viene chiamato al rinvio con i piedi;
ABATE: voto 6,5 Nel primo tempo mette in mostra i soliti pregi e difetti, grande spinta sulla fascia ma evidenti limiti tecnici, nel secondo tempo cala la spinta, rendendosi comunque utile in un paio di diagonali difensive;
MEXES: voto 6,5 Prova di grande carattere, nel secondo tempo si rende protagonista di molteplici anticipi gettando il cuore oltre l’ostacolo;
BONERA: voto 5 Ripetuti errori in fase di impostazione, chiusure in ritardo, speriamo abbia tolto a Galliani ogni fantasia di rinnovo;
DE SCIGLIO: voto 5,5 Si limita a fare il compitino e dà ragione ad Allegri che nelle ultime partite gli aveva preferito Costant
MONTOLIVO: voto 5, poca lucidità e precisione, lento sia in chiusura che in impostazione, un altro giocatore rispetto a due settimane fa, la benzina è purtroppo finita:
NOCERINO: voto 5,5, nella prima mezz’ora si fa notare esclusivamente per la battuta di alcuni calci d’angolo, partecipa al forcing di fine primo tempo per poi scomparire nella ripresa senza colpo ferire;
FLAMINI: voto 7,5 l’anima del Milan insieme a Boateng, nel primo tempo è dappertutto fino a siglare il gol del momentaneo pareggio che evita alla squadra una rapida seduta dallo psicanalista durante l’intervallo; nella ripresa cala come tutta la squadra ma non si arrende mai;
BOATENG: voto 7,5, Nel primo tempo si è rivisto il Boateng dello scudetto, continue sovrapposizioni ad Abate sulla fascia destra, dinamico ma senza la frenesia dimostrata contro il Napoli, sfiora la rete, fornisce l’assist per il gol di Flamini, mette pericolose palle in mezzo all’area, gioca con rara lucidità per poi spegnersi nella ripresa;
BALOTELLI: voto 6 La voglia di giocare ed essere protagonista lo tradisce nella prima mezzora, quando cerca testardamente più la giocata personale che la collaborazione dei compagni, sul finire del primo tempo si decentra spesso sulla destra creando la superiorità numerica, con Boa e Abate, che mette in crisi il Catania. Nella ripresa tende ad estraniarsi dalla partita per ingaggiare un duello personale con arbitro e assistenti, fino a procurarsi un’ammonizione stupida e meritata. Da un suo tiro da fuori nasce comunque il primo gol di Pazzini, mette in sicurezza il risultato procurandosi il rigore che chiude la partita. Può e deve dare molto di più.
EL SHARAAWY: voto 5 Come Montolivo anche lui ha finito la benzina, soliti preziosi ripiegamenti ma poca lucidità sottoporta fino a ciccare un pallone che mesi addietro avrebbe comodamente messo alle spalle del portiere avversario. Una domanda: ma è possibile che all’intervallo il tuo primo pensiero sia quello si sistemarti la cresta rovinata dalla pioggia?
PAZZINI: voto 8 Trenta minuti scarsi, due gol da puro opportunista in grado di risvegliare ed elettrizzare il pubblico di San Siro come il miglior Inzaghi. Pazzo, what else?
MUNTARI: voto 6 Esegue alla lettera il compito di fornire copertura per spegnere le ultime velleità del Catania
NIANG: S.V.
ALLEGRI: voto 7 Indovina la formazione iniziale, dimostrando che De Sciglio al momento non è meglio di Costant e che Boateng ha la gamba giusta per giocare esterno destro del tridente. Imposta giustamente una gara d’attacco all’arma bianca, cercando di chiudere la partita nel primo tempo prima che vengano meno le forze. Il piano salta per colpa della sfortuna e delle parate di Frison, ma la squadra dimostra di seguire le sue direttive. Nel post partita pare meno brillante del solito e con lo sguardo spento, probabilmente si rende conto che la sua avventura sulla panchina del Milan volge al termine.
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