“In una nave che affonda gl’intellettuali sono i primi a fuggire subito dopo i topi e molto prima delle puttane.”* L’ultima settimana è stata dunque passata sotto una lieve pioggerellina, nel nostro incantevole giardino inglese ricco di magnolie e peonie: la nave sta affondando. Nella fattispecie, il liquido il quale ci ha costretti a fuggire dal nostro salotto mondano/vascello è stata la bile: i drammatici momenti successivi la partita della scorsa domenica hanno reso impraticabile l’ambiente. Bile. Fiumi di bile. E la bile puzza di merda.
L’incantevole Norma si è agghindata, per l’occasione, come fosse un soggetto della “Colazione sull’erba” di Manet: pantaloni grigi, bastone di legno, cappello da ritardato e barba. Durante la passeggiata delle 12.00 in riva al piccolo lago artificiale, da noi chiamato simpaticamente Silvio, la memoria mi ha tradito, folgorata da avvenimenti che, sepolti com’erano nelle tenebre della psiche, indubbiamente sono riaffiorati come moniti per la partita che i nostri disputeranno domenica sera. Ecco dunque le folgorazioni:
1 – Poiché il 14 Aprile 1973 nasceva uno dei più diabolici cervelli della nostra epoca, capace di rendere ad altissimi livelli con qualsiasi colore tranne che con il rosso ed il nero addosso: Roberto “el piranha” Ayala, ex capitano della Società Sportiva Calcio Napoli.
2 – Poiché un caro amico di nome Johann Wolfgang un giorno mi scrisse “Vedi il Napoli e poi muori”.
3 – Poiché mancano 261 giorni alla fine del 2013.
4 – Poiché il 14 Aprile 1912 la nave affondò: l’imponente e lussuoso transatlantico Titanic entrò il rotta di collisione con un iceberg, di fede napoletana, che ne determinò la colata a picco.
5 – Poiché domani non piove.
*Il 14 Aprile 1930 moriva un giovanissimo Vladimir Majakovskij, una delle menti più luminose dei nostri tempi.
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