L’Angolo del Professore: Schadenfreude

Suave, mari magno turbantibus aequora ventis
E terra magnum alterius spectare laborem;

(Lucrezio, De Rerum Natura, Lib II, vv. 1-2)

Con queste parole l’incomparabile Tito Lucrezio Caro dà voce a un naturale sentimento umano. Il piacere di osservare il naufragio altrui dalla confortevole sicurezza della terraferma è un’emozione ordinaria quanto oscura, quella che i nostri amici d’oltreReno hanno nomato, curiosamente, Schadenfreude.

E ancora una volta mi trovo qui, nella sicurezza della mia umile gabbia dorata, a riflettere sull’avvilente naufragio del sedicente allenatore di AC Milan, Massimiliano Allegri. E mentre guardo fuori dalla finestra del mio studio, sorrido amaramente, inarcando il sopracciglio con un moto ironico.

Lungi da me macchiarmi dell’ineleganza di un “ve lo avevo detto” o di trarre qualsivoglia piacere da questo disastro un tempo solo annunciato, ma oggi più che inevitabile, manifesto. Eppure è impossibile per i miei lettori più assidui, non notare che ieri (come del resto ogni domenica) in fondo non si è verificato altro che esattamente ciò di cui disquisiamo ormai da tre lunghissimi anni.

Ieri il sedicente ha dato nuovamente ampia dimostrazione di tutta la propria sconsolante inadeguatezza. Inizialmente tenuto in partita dai suoi fuoriclasse Montolivo e Flamini, cui si aggrappa come il malaugurato naufrago a un desiato salvagente, finisce col “perdere la testa” (metaforicamente parlando) dimostrando per l’ennesima volta l’incapacità cronica di adattarsi alle situazioni cangianti intra-partita, in questo caso l’espulsione di un giocatore della Fiorentina.

E pensare che l’arbitro Tagliavento aveva fatto di tutto per favorire il compare Allegri. Il cartellino rosso dato al viola “Tomovic” avrebbe spianato la strada verso una schiacciante vittoria da parte di qualsiasi altro allenatore della serie A, anche coloro che non si trovano alla guida di un potenziale carrarmato come AC Milan. Ma Tagliavento non aveva fatto i conti con la straordinaria dappocaggine di Allegri. Con l’uomo in meno infatti cambia l’assetto della gara, o “match”, e Allegri non riesce più a raccapezzarsi nel disordine tattico nato dalla disparità numerica creatasi.

Stendiamo un velo pietoso sulla formazione iniziale, che denota da parte di Allegri un’incomprensione basilare delle caratteristiche dei propri giocatori (Mario Balotelli centravanti è un equivoco tattico equiparato solamente dallo schieramento del terzino “Emanuelson” come mezzapunta e del trequartista “Kevin Constant” come terzino), per osservare invece i cambi: Nocerino subentra a gara in corso giusto in tempo per concedere un rigore, e il piccolo “Niang” viene inserito a gara ormai “gettata alle ortiche” (per adoperare una metafora d’uso comune) quando sarebbe tornato utile, magari proprio al posto dell’abulico Balotelli.

Persino il campioncino Stefano “El Sharaawy” sembra abbattuto dalla situazione attuale. Allegri, l’uomo a cui il Faraone (soprannome dato al giovane fantasista in virtù delle sue chiare origini egiziane) avrebbe affidato le proprie sorti e il proprio futuro, ha ormai “perso la bussola” affiancandogli l’ingombrante Balotelli (189cm per 88kg) tarpandogli così le ali. Mera coincidenza che dall’arrivo del centravanti italo-ghanese il Faraone non riesca più a segnare?

A centrocampo, ha davvero un senso Montolivo in una posizione così arretrata? Ma non è cosa evidente che un giocatore con questi piedi fatati, con questa sublime abilità nel creare gioco, con questo senso della porta degno dei più grandi centravanti (due reti segnate nelle ultime due gare) dovrebbe giocare più avanzato, da mezza punta o “trequartista” che dir si voglia?

De Sciglio è considerato dai più acuti osservatori un terzino assai promettente: perché allora tarpargli le ali schierandolo a sinistra, in una posizione per lui innaturale? La prestazione di De Sciglio ieri? Concede il secondo rigore della Fiorentina, e propizia il primo, rimanendo a terra per un presunto scontro di gioco, lasciando i compagni in inferiorità numerica mentre l’attaccante della Fiorentina sfonda in area, guarda caso proprio dal lato di De Sciglio.

Ma non vorremmo puntare il dito contro i giocatori, rei solo di aver seguito (come è giusto che sia) le indicazioni tattiche del proprio “allenatore”. Rileggendo alcune annotazioni sparse sul taccuino, si scorgono alcuni suggerimenti tattici, ognuno dei quali avrebbe contribuito a cambiare il corso della gara, ma che sono stati tristemente ignorati dal nostro pesce fuor d’acqua. Ma potremmo chiedere, per esempio, come faccia Allegri a non rendersi conto del fatto che servano più scambi veloci nello stretto, o che gli uno-due vadano chiusi. Come fa a non capire ciò che è ovvio anche ai meno esperti tra noi, e cioè che quando si punta l’uomo bisogna saltarlo? Che quando si perde il pallone, lo si deve recuperare?

Per vincere una partita di calcio si devono segnare reti, e per segnare bisogna tirare in porta. Allegri quante situazioni pericolose ha creato oggi? Quanti tiri in porta ha fatto fare ai suoi giocatori? Quanti di questi tiri sono stati pericolosi? Domandatevi questo, cari lettori, e poi rispondetevi prendendo atto che le due reti di AC Milan ieri sono uscite da due geniali lampi dei propri fuoriclasse. Come al solito.

Che Allegri non sappia dare un gioco alla squadra è cosa manifesta ed acclarata da tempo. Salvato a suo tempo dalle magie di “Ibrahimovic”, poi dal Faraone, ieri solo parzialmente da Montolivo e Flamini, l’impressione è quella di un uomo giunto ormai alla soglia della disperazione, e che non sa proprio più quali pesci pigliare.

E così, di fronte alla sua desolante inettitudine nel gestire qualsiasi situazione anche solo leggermente fuori dall’ordinario, nel portare a casa risultati acquisiti e più semplicemente nel guidare una squadra di calcio che compete per i massimi obiettivi, mi vedo costretto ancora una volta, senza alcun vanto ma (perché no?) con un pizzico di Schadenfreude, a dire: come volevasi dimostrare.

Sempre vostro,

L. Ciottafava

17 comments for “L’Angolo del Professore: Schadenfreude

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *