Smaltita l’adrenalina da post-partita, che avrebbe altrimenti contribuito a riempire ciò che state leggendo di insulti ed imprecazioni, è arrivato il momento per una breve analisi del match di oggi.
Partita condizionata dall’arbitraggio del “signor” Tagliavento che nel primo tempo espelle in maniera esagerata Tomovic, ma che poi “compensa” abbondantemente regalando un rigore ai viola e negandone uno evidentissimo al Milan a fine partita (più mezzo su Abate).
Al netto di ciò, si è palesato uno dei problemi del Milan di quest’anno, ossia la gestione dei vantaggi. Questa squadra, fino a quando “spinge”, è ottima, ma quando alza un pelino il piede dall’acceleratore, va in sofferenza. Senza contare i cali di tensione che accadono quandoi giocatori rossoneri pensano di “averla già vinta” (vedi, oltre ad oggi, le partite contro Siena, Atalanta o Bologna).
A mio parere, ciò deriva principalmente da due fattori. Il primo è l’inesperienza ad alti livelli di alcuni interpreti (De Sciglio, El Shaarawy, Niang) e la discontinuità cronica di altri (Boateng, Mexes, Zapata). In secondo luogo, in squadra, c’è un solo giocatore in grado di congelare la palla e dettare i ritmi alla manovra, ossia Riccardo Montolivo.
Fino all’espulsione, la Fiorentina cercava di sfondare centralmente con Jovetic e Ljajic e sulle fasce con Pasqual e soprattutto Cuadrado, ma il Milan era compatto e concentrato, Abbiati avrebbe potuto venire con me a fare il live perché la catena di sinistra De Sciglio, Muntari, El Shaarawy era solida, il neuron-sharing (cit. Balzar) tra Mexes e Zapata andava alla grande, ed Abate non concedeva nulla dalla sua parte, ben aiutato da Flamini.
Dopo l’espulsione, la Fiorentina a centrocampo ha fatto molto meglio del Milan, riuscendo ad imporre i suoi ritmi ed il suo possesso palla; i rossoneri si limitavano a giochicchiare, e si è visto già qualche scricchiolio alla fine del primo tempo. Dopo l’infortunio di Jovetic, la Fiorentina è passata, dall’inizio del secondo tempo, ad un 4-3-2, con Cuadrado che partiva largo a destra, ma poi supportava Ljajic in avanti, ed è stato proprio il colombiano il grimaldello che ha scassinato la difesa milanista. De Sciglio nel secondo tempo lo ha sofferto tantissimo, complice anche un Nocerino, entrato al posto di Muntari, che ha giocato una partita pessima. Nonostante la ripresa fosse iniziata come era finito il primo tempo, il Milan ha avuto 5’ buoni in cui prima ha sfiorato il goal con Flamini, e poi ha trovato il 2-0 con lo stesso francese. Rilassamento ancora maggiore, la Fiorentina si è buttata in avanti e, sempre da destra, ha trovato i due rigori.
Poi Allegri, prese le due sberle, è passato ad un 4-2-4 per l’arrembaggio finale, inserendo Niang e Pazzini per Flamini e Boateng, Montella al 4-4-1, inserendo Migliaccio per Klaus Ljajic Dibiasi (vedi foto). Il Milan ha provato ad attaccare, ma la palla girava piuttosto lenta e le punte non risuscivano ad essere innescate. Certo, c’era quel rigore solare al 93’ che avrebbe molto probabilmente deciso la partita, viste le statistiche di Mario, ma, lasciando stare di nuovo l’arbitraggio pessimo, il Milan se l’è anche andata a cercare.