L’indispensabile

Le copertine di questi giorni, ma anche nella stagione in generale, sono andate ad El Shaarawy e Balotelli . Cosa che ci sta pure: loro sono quelli che fanno i goal e godono di maggiore visibilità tra tifosi e media. Tuttavia, a mio parere, l’unico giocatore di cui il Milan non può assolutamente fare a meno in questo momento è Riccardo Montolivo.

E dire che, quando il Milan lo trattava durante l’estate post-scudetto allegriano, ero tra quelli che storcevano il naso. Lo ritenevo un sopravvalutato, uno che non aveva il carattere e la cattiveria giusta per imporsi in una squadra come il Milan, nonostante le buone doti tecniche. Inoltre, quella era l’estate in cui si sognava Fabregas ed invece arrivò Aquilani.

Mai più felice che i fatti stiano ampiamente dando torto a quella mia idea, che, ovviamente, come da titolo, ho cambiato. Già la scorsa estate, dopo averlo visto giocare per una stagione col pubblico contro in una piazza come Firenze ed essere comunque tra i migliori della squadra, ero contento per il suo acquisto, visto che lo ritenevo decisamente superiore ad Aquilani, oltre che ai vari senatori ormai in netta fase calante. Ora dico addirittura che se lo scorso anno il Milan avesse avuto lui come mezz’ala destra titolare e vertice basso nei momenti di emergenza, non avremmo mai assistito al “trentesimo sul campo” (bleah!).

Dopo un primo mese un po’ stentato (ma la squadra non c’era), ha preso in mano le chiavi della squadra: in un centrocampo in cui manca un po’ di fosforo, lui è l’unico che illumina il gioco con lanci precisi ed intelligenti. Proprio la scorsa settimana, il sito specializzato WhoScored.com ha twittato che Riccardo è il giocatore dei 5 maggiori campionati europei che ha fatto più lanci lunghi precisi (292) da inizio stagione, staccando abbastanza nettamente il secondo in graduatoria, ossia il numero 21 della Juventus, di cui non ricordo il nome, fermo a quota 259.

Inoltre, Montolivo, è anche decisamente tosto sotto il punto di vista del dinamismo e dell’interdizione: è difficile da saltare in fase difensiva, a differenza di “carta velina” Aquilani. Grazie a questa sue caratteristiche, il centrocampista italo-tedesco è in grado di svolgere, sempre con rendimento dal buono all’ottimo, tutti i ruoli del centrocampo a rombo, dal mediano alla mezz’ala, al trequartista. Anche a livello di leadership si è subito imposto: quando Ambrosini ed Abbiati lasceranno la maglia rossonera sarà lui il capitano della squadra.

Per questa serie di motivi, ritengo Riccardo l’unico vero insostituibile di questa rosa e giocatore fondamentale per i prossimi anni: non è un caso che la partita più opaca di questo ultimo periodo, ossia quella di Cagliari, sia arrivata con lui assente. Un solo, grosso, rammarico: la cosa più bella fatta da Riccardo in rossonero è stata invalidata dal “signor” Valeri, nel derby d’andata. Quel tiro al volo era una cosa di rara bellezza.

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