45 Mario Balotelli |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Palermo |
In data: 12 Agosto 1990 | |
Nazionalità: Italiana | |
Altezza: 188 cm | |
Peso: 80 kg |
Personaggio talmente eloquente da rendere banale qualsiasi commento. Un giocatore per chi ama vivere sul filo del rasoio, un giocatore senza mezze misure, in grado di decidere il risultato nel bene e nel male. Una bacheca piena zeppa di trofei vinti da co-protagonista e un cassetto pieno zeppo di articoli di giornale dedicati alle sue bravate. Verrebbe da pensare al tipico calciatore “genio e sregolatezza” e invece la sua forma fisica parla di un professionista esemplare.
Il suo talento sboccia nell’Inter post-calciopoli e in Via Durini, resisi conto di aver fatto veramente un affare, pensano saggiamente di liberarsene. In Inghilterra diventa celebre per auto e soubrette. Ora, non essendo più un ragazzino e militando in un club in cui la serietà riveste un ruolo di prim’ordine, gli si chiede il passo definitivo verso la consacrazione.
22 Bojan Krkic |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Linyola (Spagna) |
In data: 28 Agosto 1990 | |
Nazionalità: Spagnola | |
Altezza: 170 cm | |
Peso: 65 kg |
Cresce ed esordisce giovanissimo in quel Barcellona che ha sempre un occhio di riguardo per le sue creature, ma in cui la concorrenza non è proprio semplice da battere. Non riesce a tenere il passo dell’altro bimbo prodigio Lionel Messi e viene poco impiegato. Ci riprova in una Roma ed in un Milan post-rivoluzione, dove la concorrenza non sembra proprio imbattibile, ma non impressiona e finisce ai margini.
Se da un lato la classe cristallina e la visione di gioco mantengono il prestigio della scuola catalana, dall’altro individuare il collocamento tattico più proficuo per lo spagnolo è un autentico rebus: Bojan interpreta tutti i ruoli dell’attacco, ma vuoi per movimenti, vuoi per caratteristiche fisiche, tutti in maniera incompleta o non del tutto efficace, tanto da evocare il celebre monologo del genio Hector Cuper a proposito di Recoba nel suo anno di grazia 2002. Lo spagnolo dovrà dar fondo a tutta la sua abilità nel dribbling per superare gli ostacoli che lo separano dal riscatto.
92 Stephan El Shaarawy |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Savona |
In data: 27 ottobre 1992 | |
Nazionalità: Italiana | |
Altezza: 178 cm | |
Peso: 72 kg |
E’ cresciuto nelle giovanili del Genoa, ma il mondo del calcio si accorge di lui quando a soli 17 anni viene ceduto in prestito al Padova in Serie B. In un girone di ritorno mostruoso (il girone di andata lo ha perso causa infortunio al ginocchio) “il faraone” diviene l’autentico trascinatore della squadra che porta in finale dei play-off.
La prima stagione al Milan è di apprendistato e Stephan fatica a farsi largo tra la folta concorrenza. Tuttavia, spostato qualche metro più avanti rispetto a Padova (dove faceva l’esterno sinistro) si fa subito notare dai tifosi grazie ad alcuni gol memorabili, interviste in cui dimostra una maturità inusuale per la sua età, e la cura maniacale per la pettinatura.
Dopo la rivoluzione estiva diventa l’autentico trascinatore anche al Milan, scalando la classifica marcatori e guadagnando la maglia della nazionale. Se questo ragazzo rimane con i piedi per terra e continua a migliorarsi in allenamento, negli anni a venire ci sarà veramente da divertirsi.
19 M’Baye Niang |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Muelan-en-Yvelines (Senegal) |
In data: 19 dicembre 1994 | |
Nazionalità: Francese | |
Altezza: 184 cm | |
Peso: 75 kg |
Nato quando alcuni dei suoi attuali compagni pubblicizzavano già una crema anti rughe, predilige il ruolo di punta centrale, anche se le percentuali realizzative conseguite finora non sono eccelse. Lo preleva il Milan quando molti club europei vi avevano già posato gli occhi, ma prima che posassero anche le mani.
L’inizio non è semplice: l’attaccante con passaporto francese fatica a ritagliarsi spazio in primavera ed ha qualche problema di ambientamento che lo porta ad equivocare il codice della strada e ad avere crisi di identità. Mister Allegri lo getta nella mischia dopo aver provato senza successo innumerevoli soluzioni offensive e il francese fa subito valere la sua freschezza atletica giocando da attaccante esterno.
Tuttavia appare subito palese che non si ha a che fare con un semplice centometrista alla Martins: “il boss” mostra buone doti tecniche (ma solo con il piede naturale) e dialoga efficacemente con i compagni. Deve ancora lavorare tanto, soprattutto in fase di conclusione, ma questo ragazzo dà veramente l’impressione di avere le carte in regola per diventare qualcuno.
11 Giampaolo Pazzini |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Pescia (PT) |
In data: 2 Agosto 1984 | |
Nazionalità: Italiana | |
Altezza: 180 cm | |
Peso: 77 kg |
Si è formato calcisticamente nelle giovanili dell’Atalanta dove, assieme all’amico e compagno Montolivo, fu considerato tra i migliori giovani italiani. Prima di approdare al Milan ha militato anche in Fiorentina, Sampdoria e in un altro club marginale di scarso rilievo.
Punta centrale dalla buona propensione al sacrificio e al gioco di squadra, ha alternato periodi di ottima vena realizzativa a periodi di religiosa astinenza. Ha lasciato un ricordo positivo in tutte le squadre in cui ha militato (soprattutto a Genova dove ha restituito ai tifosi doriani emozioni quasi dimenticate) senza tuttavia mai riuscire a guadare il canale che divide l’isola dei buoni giocatori da quella dei fuoriclasse. Nella presente stagione ha oltrepassato la soglia delle 100 realizzazioni in Serie A.
7 Robinho |
|
---|---|
![]() |
Nato a: Sao Vicente (Brasile) |
In data: 25 gennaio 1984 | |
Nazionalità: Brasiliana | |
Altezza: 172 cm | |
Peso: 60 kg |
E’ una funambolica seconda punta dalla faccia che trasmette simpatia e dai balletti travolgenti. Autentico enfant prodige del calcio brasiliano, esplode a soli 15 anni e, come di consueto, Pelé lo nomina suo erede (n. 642).
Il Real dei galacticos lo acquista a peso d’oro ma il brasiliano mantiene le promesse solo nella fase iniziale, poi finisce tra le riserve e viene ceduto al City contro la sua volontà. Anche in Premier, dopo un ottimo inizio, diventa un giocatore irriconoscibile e si diffondono illazioni sulla scarsa professionalità. In cerca del talento perduto fa quindi ritorno al Santos.
Al Milan ha contribuito allo scudetto dell’era Allegri, partendo da prima riserva in attacco, e svolgendo tanto lavoro di sacrificio. Molto sensibile al tema della povertà nel terzo mondo, ma anziché inviare cibo o denaro, ci spedisce abitualmente palloni sottratti dolorosamente alla rete.
2 comments for “A.C. Milan 2012-2013: gli attaccanti”