“Lo strabismo consiste in una deviazione degli assi visivi causata da un malfunzionamento dei muscoli oculari estrinseci che può non dare conseguenze evidenti ma che spesso porta alla perdita di un importante indizio di profondità”.
Alt!
Prima di proseguire nel discorso, onde evitare che qualche cavaliere templare dell’ordine Sabaudo possa andare su tutte le furie, è bene precisare che non stiamo parlando del simpatico Beppe Marotta. Lorsignori possono stare tranquilli. Lo strabico in questione è un particolare tipo di giornalista invece, o pennivendolo che dir si voglia, particolarmente abile a dare profondità a quel che vede in maniera distorta, manipolando la sua personale visione, di volta in volta, a seconda delle sue convenienze.
Coloro che possiedono una memoria quantomeno discreta, ricorderanno senz’altro in che modo qualche strabico si era espresso in estate nei confronti di Stephan El Shaarawy, reo di essersi presentato in ritiro con un fantomatico e non meglio precisato numero di chili in eccesso. Un ragazzo che si era montato la testa, per due gol complessivi in stagione, entrambi all’Udinese e purtroppo inutili – ahimè – ai fini della vittoria del titolo. Erano pronti a scommetterci, gli strabici, che avrebbe avuto vita dura, visto che era pieno come un uovo (ma con la cresta) e ormai appagato, sazio. Appunto.
Detto, fatto, il ragazzo di cui sopra decide stranamente e inaspettatamente, di prendere per mano il Milan più disastrato che l’epopea Berlusconiana ricordi. Molto abile a nascondere i suoi chili in eccesso, – ancora oggi è ignoto ai più come abbia fatto a smaltirli senza che nessuno se ne sia accorto – , l’italo-egiziano arriva al mese di Marzo 2013 con un bottino di 16 reti e 5 assist in 27 presenze in Serie A, più una rete in Coppa Italia e 2 reti in Uefa Champions League.
Non male per un panzone ormai sazio di successi, direte voi. E invece no, perchè lo strabico riesce a vedere oltre questi numeri, oltre alle prestazioni straordinarie messe in mostra fin qui. Egli riesce a cogliere nel freddo pomeriggio di Milan – Palermo un malessere interiore del giocatore, sostituito da Allegri al tredicesimo minuto della ripresa. Malessere che ovviamente lo strabico sa bene essere dovuto al chiaro, palese ed evidente dualismo con Mario Balotelli!
Esattamente, proprio lui, il bambinone immaturo sul quale tutti gli strabici erano pronti a scommettere, ad occhi chiusi (!) e ovviamente in negativo. “Spaccherà lo spogliatoio”, “Se non segna al derby cadrà nelle provocazioni dei tifosi e degli avversari e non finirà la partita”, “Tempo cinque giorni e parcheggerà un carroarmato all’ingresso del Duomo”.
Anche qui, detto, fatto, siamo a commentare 7 reti in 6 presenze in campionato, e un’evidente maturazione tattica e tecnica, oltre all’intelligenza di Mister Allegri nel dipingere per lui un ruolo da centravanti, quel ruolo che lo aveva visto esplodere nelle giovanili della seconda squadra di Milano, quel ruolo “riscoperto” in nazionale grazie a Cesare Prandelli.
Orbene, in questo momento lo strabico riesce a mettere a fuoco solo ed esclusivamente la figura di Balotelli. Beninteso, fin quando continuerà a metterla dentro con una certa regolarità, perché lo strabico è sempre in agguato e pronto a tornare sui suoi passi iniziali, quelli denigratori di cui sopra.
Mario infatti in questo momento finalizza alla grande il gioco della squadra, magari senza neanche fare chissà quali prestazioni, ma tanto basta ad oscurare il lavoro sempre costante di Stephan El Shaarawy. Lo strabico ci dice che il Faraone soffre la concorrenza, anche se nessuno si spiega come sia possibile parlare di concorrenza, visto che i ruoli del tridente sono diversi. Lo strabico ci dice che il Faraone non sopporta più Allegri, e nessuno riesce a spiegarsi come sia possibile, visto che da parte di entrambi sono continui e costanti gli attestati di stima, da inizio anno, confermata da quanto fatto sul campo dal giocatore e in sede di scelta dei titolari dal tecnico. Lo strabico ci dice che sul Faraone c’è il Manchester City. Tutto, insomma, tranne la verità, cioè che un calo è normale e fisiologico per un ragazzo di 20 anni che per larghi tratti della stagione ha fatto spesso e volentieri il terzino aggiunto, oltre all’attaccante.
Oltre al fatto che tutte le speranze di vedere una nazionale italiana fare una decente figura in Brasile, tra un anno esatto e poco più, sono riposte nell’affiatamento della coppia El Shaarawy – Balotelli. Alla faccia del dualismo da strabismo.
Pertanto, senza voler scatenare una sindrome da accerchiamento, tratto distintivo di altra sponda del Naviglio, né scomodare il nobile mestiere più antico del mondo tanto caro al vate di Setubàl e ai suoi lobotomizzati seguaci, mi sia consentito solo di dare a tutti un consiglio spassionato: “State alla larga dagli strabici!”.
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